Il Wto (World trade organisation) ha emesso il proprio verdetto in merito all'annosa disputa fra l'Unione europea e gli Stati Uniti sulla possibile pericolosità della carne agli ormoni.
Da un lato la Ue blocca da anni l'importazione di carne dagli Usa, dove è ammesso l'utilizzo di estrogeni nell'allevamento, ritenendo che la carne agli ormoni possa essere pericolosa, dall'altro, gli Usa ritenendo che questa posizione non sia assolutamente giustificata applicano per ritorsione dazi compensativi sulle importazioni di vari prodotti europei. ll Wto ha espresso una posizione a due facce.
Da un lato ha riconosciuto che non è stato corretto da parte degli Usa mantenere automaticamente in vigore i dazi compensativi del valore di 116,8 milioni di dollari imposti sui prodotti europei dopo che nel novembre 2003 l'Unione europea ha varato nuove regole sull'importazione di carne bovina, sostenute da ulteriori prove scientifiche. Ma gli stessi arbitri del Wto hanno anche sostenuto che sulla questione di fondo della pericolosità per la salute umana della carne trattata con gli ormoni, l'Europa non è ancora stata in grado di fornire prove decisive. Di conseguenza non è neppure in grado di giustificare il bando in vigore dal 1999 nei confronti della carne con ormoni proveniente dal Nord America. Un verdetto come questo chiaramente non risolve il problema.
La Ue continua a sostenere la sua posizione motivata da studi che dimostrerebbero la pericolosità dell'ormone estradiolo 17 beta (sostanza ritenuta cancerogena e mutagena) o forti dubbi su altri cinque (testosterone, progesterone, tenbolone acetato, zeranol e melengestrol acetato) per i quali vi sono significative indicazioni di potenziali effetti nocivi per la salute e quindi l'illecità dei dazi compensativi americani. Dall'altra, gli Usa sostengono di aver vinto e di avere piena ragione nell'applicare i dazi in quanto la posizione europea non è dimostrabile dal punto di vista scientifico.