I fungicidi a base rameica sono largamente impiegati nella difesa fitosanitaria di molte colture agrarie e da oltre un secolo in viticoltura. Grazie alla sua attività fungicida, il rame permette il controllo dall'oomicete Plasmopara viticola, una delle principali problematiche fitoiatriche in viticoltura. Attualmente non sono disponibili sul mercato prodotti ad attività fungicida, utilizzabili in agricoltura biologica, che risultino avere efficacia paragonabile a quella del rame.

 

Con l'entrata in vigore del Regolamento Europeo Ue 1981/2018, che norma l'utilizzo di prodotti a base di rame in agricoltura ed in agricoltura biologica, si impone una riduzione dell'impiego di rame; il Regolamento autorizza infatti un apporto medio annuo non superiore a 4 chilogrammi per ettaro e 28 chilogrammi ad ettaro in sette anni. È necessaria quindi, non solo la scelta corretta dei prodotti rameici da applicare ma anche la dose, il momento dell'applicazione e l'intervallo tra le applicazioni che devono essere gestiti in maniera tale da ottenere la massima efficacia dei prodotti con il minor apporto di rame metallo possibile.


Numero ed intervallo delle applicazioni sono fortemente dipendenti dalla fase fenologica, dal rischio di eventi infettivi, dalla pressione della malattia, dalla quantità delle foglie presenti e dalla forma di allevamento. L'applicazione di composti a base di rame con dosi elevate dovrebbe venire utilizzata solo quando si prevedono infezioni gravi. Nella maggior parte dei casi invece, il rame potrebbe venire utilizzato con concentrazioni inferiori a quelle registrate senza comprometterne l'attività.

 

Inoltre, diversi studi sull'espressione della dose di utilizzo in etichetta e sul miglioramento dell'efficienza nell'uso dei pesticidi, riducendo le dosi ad applicazione, sono stati pubblicati. In molti casi, l'alternativa proposta per l'espressione della dose ad ettaro è stata collegata allo sviluppo della parete fogliare, prendendo in considerazione fattori dimensionali a due (area della parete fogliare o leaf wall area, Lwa) o tre (volume dell'albero o tree row volume, Trv) dimensioni. L'applicazione del metodo Trv risulta però più complicata in vigneti rispetto a quella dell'Lwa, che risulta essere più adeguato a quelle colture, come alcune forme d'allevamento della vite, che sono allevate con prevalente sviluppo a parete verticale.


In questo articolo sono riportati i risultati ottenuti da due prove sperimentali condotte con l'obiettivo di testare dosaggi ridotti del prodotto rameico Cobre Nordox Energy (ossido rameoso 45%, Wg) per il controllo della peronospora della vite.

 

Materiali e metodi

Le due prove sono state condotte nell'anno 2021, una prova in provincia di Bergamo (Grumello del Monte) ed una in provincia di Modena (Castelnuovo Rangone). Il prodotto, Nordox Energy, a base di ossido rameoso al 45% è attualmente registrato su uva da vino e da tavola, con dosi tra 1 chilogrammo ad ettaro ed 1.6 chilogrammi ad ettaro con massimo 8 applicazioni annue. Le applicazioni sono state eseguite da tecnici Agri2000 attraverso l'uso di motopompe spalleggiate.

 

Tutte le valutazioni sono state effettuate su 100 foglie e grappoli per ogni parcella. Per ciascuna valutazioni è stata calcolata la percentuale di foglie e grappoli infetti (incidenza), e la superficie fogliare interessata dalla malattia (severità), secondo le linee guida Eppo 1/031(3). I dati ottenuti, sono stati valutata dal test di Student - Newman - Keuls con p ≤ 0,05. Infine, è stata calcolata la percentuale di efficacia con Abbott.

 

Prova di Castelnuovo Rangone (Mo)

Prova svolta in un vigneto di varietà Lambrusco di 25 anni, secondo uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con quattro repliche, plot da 15 metric quadri su fila singola. Le tesi in prova prevedevano un controllo non trattato (tesi 1), una tesi con trattamenti di Nordox Energy a dosi variabili (tesi 2), una tesi in base all'Lwa (tesi 3) ed un piano di trattamenti secondo uno standard aziendale (tesi 4). Le dosi della tesi 2 venivano scelte in base alle previsioni meteo, alla recettività della coltura e alla pressione della malattia, anche avvalendosi di bollettini previsionali forniti dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna. Prima di ogni applicazione, per le tesi 3 veniva inoltre calcolata la Lwa per il calcolo di prodotto da applicare. Applicazioni, prodotti e date sono riportati in tabella 1.

 

Tabella 1 - Applicazioni, prodotti e date per la prova di Castelnuovo Rangone

Tabella 1 - Applicazioni, prodotti e date per la prova di Castelnuovo Rangone

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Prova di Grumello del Monte (Bg)

Prova svolta in un vigneto di varietà Cabernet Franc di 12 anni, secondo uno schema a parcelle (19,8 m2, due file per parcella) ripetute quattro volte per l'intera lunghezza dei filari. Le tesi in prova prevedevano un controllo non trattato, una tesi con trattamenti di Nordox Energy a dosi variabili e una tesi con trattamenti di Nordox Energy rispettando le dosi di etichetta. Applicazioni, prodotti e date sono riportati in tabella 2. Le dosi della tesi 2 e 3 venivano scelte in base alle previsioni meteo, alla recettività della coltura e alla pressione della malattia, per quanto riguarda la tesi 2 le dosi non potevano mai essere al di sotto o al di sopra della dose di etichetta e si è seguito anche l'intervallo tra trattamenti di minimo 7 giorni, per coprire l'intero ciclo colturale è stato inoltre necessario effettuare 10 applicazioni (due in più del massimo concesso da etichetta). Per la tesi 3 invece l'approccio è stato quello della riduzione dei quantitativi per singolo trattamento e l'applicazione ad intervalli anche inferiori a 7 giorni. A causa di una forte grandinata che ha fortemente compromesso il campo, la prova è stata sospesa il 7 luglio 2021 per la quasi completa defogliazione della coltura.

 

Tabella 2 - Applicazioni, prodotti e date per la prova di Grumello del Monte

Tabella 2 - Applicazioni, prodotti e date per la prova di Grumello del Monte

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Risultati

Prova di Grumello del Monte (Bg)

La stagione è stata caratterizzata da andamento meteo non particolarmente favorevole allo sviluppo della malattia (figura 1) nella prima parte della stagione; le prime infezioni si sono registrate solo nella terza decade di giugno con incidenze e severità tendenzialmente basse. Le infezioni sono continuate per tutto il mese di giugno (figura 2), nessun sintomo della malattia su grappolo è stato rilevato per l'intero periodo di prova.


All'ultimo rilievo del 2 luglio 2021, le tesi non trattate avevano raggiunto un'incidenza media del 20% con severità intorno all'1%. I valori di controllo sull'incidenza si sono attestati al 57,6% e 41,1% rispettivamente sulle tesi 2 e 3, e valori di controllo sulla severità al 63,2% e 40,8% rispettivamente. Le tesi trattate hanno mostrato efficacia statisticamente paragonabile tra loro. Gli apporti di rame ad ettaro sono stati di 4,85 chilogrammi ad ettaro per la tesi 2 e di 3,7 chilogrammi ad ettaro per la tesi 3.

 

Figura 1 - Andamento meteo nella prova a Grumello del Monte

Figura 1 - Andamento meteo nella prova a Grumello del Monte

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Figura 2 - Andamento della malattia, su foglia, nella prova di Grumello del Monte

Figura 2 - Andamento della malattia, su foglia, nella prova di Grumello del Monte

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Prova di Castelnuovo Rangone (Mo)

Anche in questo caso, la stagione è stata caratterizzata da andamento meteo (figura 3) non particolarmente favorevole allo sviluppo della malattia nella prima parte della stagione, i ritorni di freddo del mese di aprile hanno leggermente ritardato la ripresa vegetativa della pianta e le prime piogge potenzialmente infettanti non hanno trovato vegetazione recettiva perché non sviluppata.


Prime piogge favorevoli all'infezione si sono verificate tra la fine di maggio e la prima settimana di giugno ed hanno dato inizio alle infezioni solo a partire da metà giugno (figura 4). Su grappolo le infezioni si sono registrate solo sulle parcelle non trattate, mentre tutte le tesi in prova hanno mostrato un controllo su grappolo del 100%. I valori di incidenza della malattia su foglia, sul non trattato, sono aumentati durante il mese di giugno in conseguenza delle piogge della prima settimana del mese e di valori mediamente alti di umidità dell'aria. Con l'innalzamento delle temperature dopo la metà di luglio si è assistito ad un sostanziale blocco della malattia. All'ultimo rilievo del 22 luglio 2021, le tesi non trattate avevano raggiunto un'incidenza media mostrata in tabella 3. I valori di controllo sull'incidenza si sono attestati al 62,1%, 59,4% e 52,4% rispettivamente sulle tesi 2, 3 e 4, mentre i valori di controllo sulla severità all'87,4%, 90,19% e 86,58% rispettivamente. Tutte le tesi trattate hanno mostrato valori di efficacia statisticamente paragonabili tra loro.

 

Figura 3 - Andamento meteo nella prova di Castelnuovo Rangone

Figura 3 - Andamento meteo nella prova di Castelnuovo Rangone

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Figura 4 - Andamento della malattia, su foglia, nella prova di Castelnuovo Rangone

Figura 4 - Andamento della malattia, su foglia, nella prova di Castelnuovo Rangone

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Tabella 3 - Quantità di rame ad ettaro, incidenza e severità (%) della malattia su foglia e grappoli all'ultimo rilievo

Tabella 3 - Quantità di rame ad ettaro, incidenza e severità (%) della malattia su foglia e grappoli all'ultimo rilievo

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Discussione e conclusioni

L'impiego di prodotti ad azione fungicidi a base di rame rimane ad oggi una pratica fondamentale nella difesa fitosanitaria della vite per il controllo della peronospora, soprattutto nella viticoltura biologica, dove rimane il cardine delle strategie di difesa.


Dato l'attuale Regolamento Ue 2018/1981del 13 dicembre 2018, risulta sempre più importante il corretto posizionamento e la scelta della dose di utilizzo come ulteriore mezzo per la massimizzazione dell'efficacia e la diminuzione del quantitativo di principio attivo distribuito per ettaro.


Attualmente non tutti i prodotti rameici presentano etichette che permettono l'utilizzo più flessibile dei prodotti per adattarli ai differenti stadi colturali e alle reali necessità. Annate caratterizzate da pressioni della malattia non particolarmente alte potrebbero permettere di ridurre le quantità di rame utilizzato, evitando inutili sprechi.


Entrambe le prove hanno evidenziato che, a valori di efficacia paragonabili tra le tesi, i trattamenti a dose variabile ed in base a Lwa, hanno permesso un risparmio in termini di rame applicato ad ettaro variabile tra il 14,7% ed il 35,7%.


Nell'ottica di ridurre i quantitativi di rame distribuiti per ettaro all'anno, è importante considerare le caratteristiche tecniche dei prodotti a base di rame utilizzati e, di sicuro interesse, come mostrano anche alcuni dati di queste prove, sono l'utilizzo di indici di area fogliare (Lwa) che permettono di adattare la quantità di rame alla reale superficie fogliare da coprire.

 

Ringraziamenti

Queste prove sono state realizzate nell'ambito del progetto Biosolution Field Master, promosso da Agri 2000 Net e da Federbio Servizi, con l'obiettivo di promuovere e trasferire al mondo produttivo soluzioni innovative, già sul mercato e non, per la bionutrizione, la biodifesa e la biostimolazione delle colture, e in questo caso per il controllo della peronospora con strategie compatibili con i requisiti del metodo di produzione biologica. Si ringrazia Federbio Servizi per le attività di coordinamento e la Società Comercial Quimica Massò, S.A. per il supporto alla sperimentazione.

 

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