Nell'ambito delle contrastate vicende legate all'emergenza della Xylella fastidiosa in Salento, la Società italiana di patologia vegetale e la Società entomologica italiana hanno comunicato la propria posizione tramite uno scritto a firma dei rispettivi presidenti, Giovanni Vannacci e Francesco Pennacchio, riportato di seguito.

"Le due Società non sono a conoscenza di nuove evidenze sperimentali, validate dalla comunità scientifica, tali da modificare le linee guida già espresse nel documento rilasciato al termine del Convegno nazionale, organizzato dalle medesime Società 'Xylella fastidiosa – una nuova sfida per l’agricoltura italiana', tenutosi a Roma il 3 luglio 2015, che sono, di conseguenza, confermate e che sono consultabili QUI".

"Le motivazioni degli interventi di contenimento originano dal solo riscontro della presenza di un organismo da quarantena qual è X. fastidiosa, e non dal nesso di causalità tra X. fastidiosa e la sindrome di Disseccamento rapido dell'olivo.
Le solide basi di conoscenza fornite dalla ricerca internazionale, recepite dall'Unione europea e dalle organizzazioni fitoiatriche nazionali ed internazionali, consentono di concludere che la diffusione di X. fastidiosa sul territorio nazionale ed europeo aprirebbe prospettive drammatiche per l'agricoltura. La misura del suo potenziale impatto economico può essere stimata dal confronto con episodi precedenti, quale la diffusione in Brasile di questo patogeno, dove è ritenuto responsabile di danni per circa 100 milioni di euro l'anno".

"Le due Società scientifiche concordano, infine, sulla necessità di intensificare le attività di ricerca che, sole, potranno fornire valide basi a supporto di interventi tecnici e normativi che rispondano alle legittime aspettative di coloro che si sentono minacciati da questo grave problema, che potrebbe avere ripercussioni epocali non solo sul comparto olivicolo, ma anche su altri comparti di primaria importanza economica e sociale
".