Il successo delle lavorazioni conservative è legato alla riduzione del calpestamento del suolo e all'omogenea distribuzione dei residui colturali, oltre che dall'uso di macchine agricole tecnologicamente ben progettate.
Principi che Kverneland - protagonista assoluto sul mercato delle attrezzature che da tempo ha sposato la filosofia della minima lavorazione - ha fatto propri e trasferito nelle quattro soluzioni studiate ad hoc per la lavorazione del terreno: l'erpice Qualidisc e i coltivatori CLC, CTL e Turbo.
 

Qualidisc combina potenza e qualità

Costituita da modelli portati, pieghevoli e trainati con una larghezza di lavoro da 3 a 7 metri, la serie di erpici a dischi Qualidisc è adatta per lavorare in presenza di molti residui colturali (senza rischio di intasamento), oltre che per l'interramento di cover crops e per la preparazione del letto di semina.

A supporto delle diverse richieste da parte dei clienti, la casa costruttrice ha sviluppato due versioni: il Qualidisc e il Qualidisc Farmer più leggero del 15 per cento rispetto al primo.

Il particolare disco di taglio conico - con un diametro di 600 millimetri e uno spessore di 6 millimetri - è studiato per durare nel tempo grazie ad un trattamento termico doppio. Inoltre, per mantenere un angolo costante di penetrazione, Qualidisc è dotato di un dispositivo per la regolazione dell'overlap tra le due file di dischi.

Ottima, poi, la qualità di taglio anche a basse profondità (3-5 centimetri) e la penetrazione nel terreno, senza l'ausilio di pesi extra sulla macchina. La profondità di lavoro può essere regolata attraverso spessometri posizionati sui cilindri idraulici dei rulli posteriori e, in base alle condizioni del suolo, l'operatore può decidere quanta pressione esercitare sul terreno.
 
Erpice a disco Qualidisc di Kverneland
 
Per ottenere un buon livellamento, il flusso del terreno è controllato da particolari deflettori laterali posti su entrambi i lati della macchina e fissati su particolari parallelogrammi. Un erpice livellatore, montato tra l'ultima fila di dischi e il rullo, consente di ottenere un ottimo livellamento sui terreni soffici e un elevato affinamento su quelli più tenaci e con zolle di notevoli dimensioni.

Vasta, infine, la gamma di rulli di Qualidisc offerta dal brand: rullo Actiring (ottimo su terreni leggeri e a medio impasto con un diametro dei cuscinetti pari a 50 millimetri), rullo a gabbia a 10 barre ideale per terreni di medio impasto e rullo Actipack, soluzione che garantisce performance elevate anche su terreni pesanti e che può escludere il sistema di taglio quando si debba arieggiare il terreno.
 

CLC, perfetto sempre

Un'attrezzatura che ha trovato largo impiego negli ultimi anni - anche tra i contoterzisti - è il coltivatore CLC, versatile e costituito da un robusto telaio che nelle versioni da 3 metri di larghezza richiede potenze di traino fino a 240 cavalli, mentre nei modelli pieghevoli da 5 metri necessita di potenze fino a 350 cavalli.

Tre le versioni del coltivatore: CLC evo con telaio fisso o pieghevole e con larghezze di lavoro da 2,50 a 4,90 metri, CLC Pro in cui il telaio può essere abbinato a diverse tipologie di rulli e dischi e CLC Pro classic, versione compatta dove la parte posteriore del parallelogramma è sostituita con due barre in acciaio curve che fissano il rullo direttamente sul telaio.
 
In azione il coltivatore CLC

Punto di forza dell'attrezzatura Kverneland è l'esclusivo dente "High Technology", organo robusto ed elastico capace di flettere a destra e a sinistra fino a 20 centimetri. Con una pressione tarata a 640 chilogrammi, il dente è in grado di mantenere una stabilità eccezionale anche in condizioni di lavoro molto difficili e presenta due tipi di punte: standard (da 60 millimetri e reversibile) e speciale (da 60 millimetri con alette da 300 millimetri, idoneo ai terreni molto tenaci).

Interessante è infine l'abbinamento del CLC con la seminatrice a-drill (per effettuare in un unico passaggio la preparazione del terreno e la semina) o con i distrubutori di liquami e digestati per interrare i prodotti in contemporanea alla lavorazione del terreno. 
 

CTC: l'attrezzo più versatile sul mercato

In grado di essere utilizzato con qualsiasi tipologia di terreno - sostituendo spesso e volentieri la tradizionale tecnica di aratura - il coltivatore CTC lavora direttamente sui residui colturali e sulle infestanti, miscelandoli ottimamente con il terreno senza inversione della fetta di suolo.

Le possibilità di equipaggiamento del prodotto della casa costruttrice sono molteplici e si può scegliere fra diversi tipi di combinazioni fra cui: 3 o 4 file di denti, 3 tipologie di spaziature fra i denti, 8 versioni di vomeri, 2 tipi di dischi di taglio frontali e 3 modelli di rulli posteriori.
 
In campo il coltivatore CTC 

Gli innovativi denti tubolari - molto leggeri, ma anche robusti ed elastici - sono studiati per lavorare a profondità di 30 centimetri e garantire un'elevata produttività con notevole riduzione dei costi di esercizio. La distanza tra le due file anteriori dei denti di 150 centimetri (versione a 3 file) e la luce da terra di 87 centimetri impediscono ingolfamenti anche in presenza di molti residui colturali.

La regolazione della profondità anteriore avviene tramite due grandi ruote da 340/55×16 che assicurano un ottimo galleggiamento anche in condizione di terreno soffice, mentre il controllo della profondità posteriore avviene tramite un rullo con sistema a parallelogramma.

In aggiunta, un buon livellamento del terreno è dato dalla doppia fila di denti anteriori in combinazione con rullo Flex Line o Actipack (consigliato in terreni tenaci o a medio impasto). Come dotazione standard, i dischi livellatori dispongono di un sistema di fissaggio su silent-block.
 

Turbo, l'ideale per ogni stagione

A completare la gamma dedicata alla minima lavorazione di Kverneland è Turbo, il nuovo coltivatore compatto perfetto per qualsiasi operazione.

Composta da cinque nuovi modelli portati con larghezze di lavoro comprese tra i 3 e i 6 metri, la serie è stata ideata per trattori anche di bassa potenza tanto da posizionare i denti (da 15 a 31 a seconda del modello) su 4 file anziché su 5 come nei modelli trainati.
 
Nuovo coltivatore Turbo

Per poter lavorare in qualsiasi condizione di lavoro, infine, il Gruppo propone i nuovi coltivatori con due differenti tipi di livellamento posteriore (sistema a denti o a dischi) e tre tipologie di rulli (Actipack, Actiring e Actiflex).