Ancora per cinque anni il glifosate si potrà usare. Ma la decisione si riverbera sulla politica, complicando il quadro già difficile della formazione di una maggioranza alla guida della Germania.

Bruxelles vara il pacchetto Omnibus, ma si prepara a rivedere la distribuzione dei sostegni comunitari all'agricoltura fra i paesi Ue. E per l'Italia si profilano tagli, anche importanti.

Ancora numeri positivi sul fronte dell'export e a sorpresa si conferma il buon andamento delle vendite di trattori, dopo dieci anni di stallo.

Preoccupa la flessione nei consumi di latte fresco, ma sul mercato si affacciano prodotti innovativi.

Poi arriveranno i piatti a base di insetti. E i mangimi si potranno fare con le meduse, mentre i dietologi lanciano un nuovo modello alimentare, il "flessitariano".

Ecco alcuni degli argomenti letti sui giornali in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Si è deciso di non decidere

Il glifosate, principio attivo di un noto diserbante, è riuscito a intrufolarsi nelle vicende politiche della Germania, alle prese con le difficoltà di una chiara maggioranza alla quale affidare la guida del paese.

Come spiega “La Stampa” del 26 novembre, il prossimo 15 dicembre scadeva la licenza per la produzione di questa molecola e Bruxelles si trovava divisa fra sostenitori del no e del sì.
Indecisione che poi è si è tradotta nella scelta di rimandare il problema. Il glifosate potrà essere utilizzato ancora per cinque anni, poi si vedrà.

Lo si apprende dalle pagine di molti giornali in edicola il 28 novembre, fra questi “Avvenire” o il “Corriere della Sera” e poi “Libero”, che calca la mano sulla sconfitta dell'Italia, schierata insieme alla Francia fra i paesi a favore del no.

Il giorno seguente l'argomento è affrontato da “Il Foglio”, che ne prende in esame i riflessi sulla situazione politica della Germania. Stessa angolazione, con sfumature diverse, quelle che si leggono su “Repubblica” del 29 novembre ed è ancora “Repubblica” che con la firma di Carlo Petrini, noto fondatore e patron di Slow food, boccia questa scelta come una miope visione del futuro da parte delle autorità comunitarie.


Nuova Pac, meno soldi

Da Bruxelles arrivano voci preoccupanti per il budget da dedicare al comparto agricolo.
Per la riforma della Pac del 2020, si apprende il 29 novembre da “Italia Oggi”, si prevedono tagli importanti, mentre si vogliono lasciare alle singole nazioni le responsabilità su ambiente e controlli.
Con la prossima Pac, quella che va dal 2021 al 2027, l'Italia potrebbe perdere dai 3,4 ai 9,7 miliardi di euro, stando alle anticipazioni riportate da “Il Messaggero” del 30 novembre.

In compenso arriva il via libera al pacchetto "Omnibus", che apporta una serie di miglioramenti all'applicazione dell'attuale Pac, come si legge sul quotidiano piacentino “Libertà” del 26 novembre.
Italia Oggi” del 30 novembre anticipa i cambiamenti che accompagneranno dal prossimo anno le domande Pac, da presentare entro il 15 maggio 2018.

Da “L'Arena” del 27 novembre si apprende della lettera con le firme dei ministri Maurizio Martina (Agricoltura) e Carlo Calenda (Sviluppo economico) recapitata a Bruxelles per chiedere lo stop alle importazioni di riso a dazio agevolato da alcuni paesi asiatici.
 

Aiuti in vista

Da Bruxelles a Roma con le novità in tema fiscale anticipate il 24 novembre da “Il Sole 24 Ore” a proposito dello "spesometro", strumento che coinvolge anche il mondo agricolo, ad eccezione delle zone di montagna e degli "agricoltori minimi", sotto i 7mila euro di fatturato.

Il 26 novembre “La Sicilia” ricorda il bando da tre milioni di euro messi a disposizione per valorizzare i terreni incolti del Sud.
Sostegni per oltre un miliardo di euro sono poi destinati ai giovani che vogliono valorizzare l'agricoltura del Sud. Di questi fondi, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 27 novembre, il 35% è a fondo perduto e il rimanente a tasso zero.

Per favorire i giovani ci sono poi le terre messe a disposizione dal demanio, ma la “Provincia Pavese” del 27 novembre denuncia che in provincia di Pavia sono appena due gli ettari incolti da inserire nella "banca delle terre".


Export, ancora record

Dai mercati arrivano le ormai consuete buone notizie sui dati dell'export. A questo proposito “Il Sole 24 Ore” del 24 novembre commenta i risultati ottenuti in Usa, Cina e Russia, dove in dieci mesi si è avuto un incremento di 13 miliardi di euro nelle esportazioni.

Fra le nostre eccellenze alimentari alla conquista dei mercati mondiali c'è il culatello di Zibello. Lo scrive Il 26 novembre “L'Arena” raccontando le vicende di un noto produttore che dopo un lungo iter durato quindici anni ha finalmente ottenuto il via libera sul mercato statunitense.

I buoni risultati sui mercati internazionali sembrano aver migliorato il clima di fiducia che si respira nelle campagne. Può essere questa una delle spiegazioni per il balzo in avanti nelle vendite di trattori. Anche questa una notizia che troviamo sulle pagine de “L'Arena”.
 

Il mercato non premia il grano

Una breve nota de “Il Sole 24 Ore” del 29 novembre ricorda che sul mercato interno continuano a segnare il passo le quotazioni dei cereali.
Chi ne fa le spese è soprattutto il grano, che secondo “La Nuova del Sud” del 25 novembre subisce una spietata concorrenza del prodotto di importazione che ne deprime i prezzi.
Rincara la dose “Il Resto del Carlino” del 30 novembre, puntando il dito contro le basse quotazioni del grano che non premiano la qualità.

Una soluzione ai problemi di mercato del grano potrebbe essere una polizza assicurativa a copertura delle variazioni negative delle quotazioni. Se ne parla su “L'Arena” del 30 novembre.

In difficoltà anche le mele, in particolare per la varietà Golden. Le motivazioni, spiega “L'Adige” del 28 novembre, vanno cercate nel cambiamento di indirizzo dei consumatori, ora orientati verso altre varietà.
 

Il latte alla ricerca di novità

Le difficoltà del settore lattiero caseario hanno un forte legame con l'andamento dei consumi e “Il Messaggero” del 29 novembre offre un quadro di questo settore, mettendo in evidenza le minori vendite di latte fresco.

Per contro migliorano le preferenze verso prodotti innovativi. E' il caso del "latte fieno" descritto dal “Corriere della Sera” del 29 novembre, che conquista l'attenzione dei consumatori proponendosi come ottenuto alimentando le vacche solo con pascolo e fieno, senza mangimi e senza insilati.


Il cibo "strano"

Prodotti ben più innovativi del "latte fieno" saranno presto proposti sulle tavole dei consumatori. E' il caso dei cibi a base di insetti, che saranno sugli scaffali della distribuzione già dal prossimo gennaio.
Se ne parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 25 novembre, mentre “Avvenire” del 29 novembre racconta i risultati di una startup pugliese che coltiva e commercializza la spirulina, un'alga ricca di nutrienti.

Fra le novità in arrivo figura il grano che resiste ai climi estremi, caldi e siccitosi. Sarà presto oggetto di un premio, come anticipa “L'Arena” del 27 novembre.
 

Spazio alle innovazioni

In tema di novità va segnalato l'articolo pubblicato il 25 novembre da “Repubblica” che descrive la possibilità di ottenere bioplastica a partire dalla frutta scaduta e non più commercializzabile.
Non meno innovativo il progetto al quale partecipa fra gli altri il Cnr di Lecce e che si propone di ottenere mangimi utilizzando le meduse. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 29 novembre.

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