Nell’ambito della prima giornata del Macfrut, a Rimini Fiera, è stata presentata la seconda edizione di Mac Fruit Attraction, in programma a Il Cairo, in Egitto, dal 22 al 24 aprile, nell’ambito della manifestazione fieristica Food Africa. Il network internazionale è il frutto della collaborazione fra Cesena Fiera e Fiera di Madrid, enti organizzatori di Macfrut e Fruit Attraction, insieme al gruppo libanese Ifp.

Si tratta di una piattaforma globale per l’internazionalizzazione del sistema ortofrutticolo – ha spiegato Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera – un progetto che vogliamo allargare per crescere ancora. Stiamo pensando a un’iniziativa in Sud America, mentre per l’Asia c’è già in cantiere un progetto per una fiera”.

La prima edizione, svoltasi nel maggio 2016 sempre nella capitale egiziana, ha visto la presenza di una trentina di aziende italiane su un totale di circa trecento espositori, con oltre 10mila visitatori da Africa e Medio Oriente. Mac Fruit Attraction vuole essere certamente l’occasione per aprirsi a nuovi mercati, in quanto non solo l’Egitto per le mele ma tutta l’area del Medio Oriente e del Nord Africa sono un bacino di mercato potenzialmente importante come sbocco per l’export made in Italy. Sotto il profilo del numeri, l’Egitto è un mercato sempre più strategico, in particolare per l’export di mele che è cresciuto molto negli ultimi cinque anni, arrivando al 16% di quota di mercato del prodotto. Anche la Spagna non è da meno.

Dal 2014 al 2015 abbiamo registrato una crescita dell’export verso l’Egitto del 153% - ha evidenziato Santiago Quiroga, direttore di Fruit Attraction di Madrid – questo dà l’idea dell’importanza di questo mercato. Mac Fruit Attraction è un progetto fatto con e per gli imprenditori”.

L’Egitto è il secondo stato più popoloso dell’Africa – ha concluso Reha Aoun di Ifp – la spesa alimentare cresce del 7,5% ogni anno. L’Italia dopo l’embargo russo ha trovato nell’Egitto il suo mercato di sbocco delle mele: su 155mila tonnellate di mele importate ben il 60% sono italiane, mentre il 24% greche. Questo mercato è sicuramente fondamentale per l’Italia”.

Questo articolo fa parte delle collezioni: