Il punto della situazione
Il mese di agosto è terminato con anomalie termiche positive di oltre 2°C, ma con temperature ancora lontane dal famoso (e famigerato) agosto 2003. Valori simili si misurarono nel 2011 e poco più bassi nel 2008 e 2013; in poche parole è stato un agosto caldo, nelle anomalie medie dell'ultimo decennio.
I temporali arrivati nelle ultime ore sulle regioni settentrionali sono il primo sintomo di un imminente cambiamento, che porrà termine a quest’ultima – intensa - ondata di caldo africano dell'estate meteorologica. Già avvertibile sul settore alpino la diminuzione termica, più ai margini invece il Sud Italia, temporaneamente ancora sotto l’effetto delle caldissime correnti subtropicali.
In questi primi giorni di settembre non sono comunque mancati nuovi record di caldo lungo la Penisola, con 36,4°C a Ferrara, 35,3°C a Forlì e 34,8°C a Bologna, eguagliando in quest’ultima località il dato del 1949. Per il Centro tocca invece alla Toscana, ove si è registrato un nuovo record, con 33,4°C al Monte Argentario e per il Sud, dato ancora da verificare, i 40,2°C di Olbia.
Analisi
La porta nord-atlantica si andrà a riaprire grazie ad un pericoloso vortice in formazione tra Gran Bretagna e Norvegia. Tale depressione evolverà con il passare dei giorni verso i settori orientali europei, favorendo dapprima l’infiltrazione del flusso atlantico sulle regioni italiane, poi in un secondo momento la costituzione di un muro anticiclonico – passante per la penisola iberica – tra l’alta pressione delle Azzorre e quello più caldo africano.
L’ulteriore elevazione dell’anticiclone oceanico su Irlanda, Scozia e parte della Penisola Scandinava, incentiverà un richiamo in area balcanica ed in sud Europa di fresche correnti continentali che opereranno per un ulteriore flessione della temperature.
Evoluzione
Scacco matto all’estate mediterranea in due mosse: la prima arriverà quindi dai quadranti occidentali, grazie all'affondo dell'aria fresca instabile oceanica, mentre la seconda porterà un’incursione più decisa, ma in arrivo dai settori orientali, con i temporali che andranno a raggiungere anche le regioni meridionali.
Non si tratterà di un tipico peggioramento autunnale, ma per lo più di un forte passaggio temporalesco contornato da un quadro meteorologico vivacemente instabile. I violenti fenomeni che andranno a svilupparsi si possono considerare tipici del periodo, anche considerando il grande surplus termico preesistente sui bacini italo-mediterranei.
Il rischio nubifragi è perciò molto alto e non saranno escluse locali grandinate, accompagnate presumibilmente da colpi di vento.
Tornerà il bel tempo?
Trattandosi di una tendenza a lungo termine non sarà difficile incappare in errori. Esaurito il peggioramento che sta prendendo piede in queste ore, i modelli vedono soluzioni diverse. Da un lato c'è chi propende per l'isolamento di un vortice instabile sui mari meridionali, che si andrà a scavare con gli elevati contrasti termici tra i mari e le correnti piuttosto fresche. In questo caso la ferita che si andrà ad aprire non sarà di facile guarigione e porterà per diversi giorni un vivace maltempo su gran parte delle aree tirreniche.
Altri modelli ipotizzano invece un netto miglioramento delle condizioni meteo, per l’evoluzione verso le aree orientali del braccio anticiclonico che collegherà le due strutture alto pressorie (Azzorre-Africa), ora in formazione sull’Atlantico tra Regno Unito e Penisola Iberica.