Dopo la decisione della Ue di continuare per altri sei mesi con le sanzioni alla Russia, si torna a parlare dell'embargo russo e delle conseguenze per il nostro agroalimentare. Si inizia con “Libero” del 20 giugno preoccupato per la possibile perdita di 215mila posti di lavoro. A detta de “La Stampa” del 23 giugno a pagare il prezzo più alto potrebbe essere il settore ortofrutticolo e già si cercano altri sbocchi, come ad esempio i mercati statunitensi. E dal “Giornale” del 25 giugno arriva la conferma che la Russia ha prorogato l'embargo sui prodotti della Ue. Nel frattempo sui mercati della Russia crescono le imitazioni di prodotti italiani, tanto che se ne trovano in esposizione anche ad Expo, come denuncia “Libero” del 23 giugno. A dispetto delle complicazioni che derivano dall'embargo russo, il nostro export continua a macinare successi. Lo scrive “Avvenire” del 21 giugno che parla di un incremento del 41%. Fra i prodotti che possono vantare un aumento delle esportazioni figura il gorgonzola, in aumento del 2,6% grazie in particolare all'apertura dei mercati asiatici, come si apprende da “Repubblica” del 22 giugno.

Import e xylella
Chi non riesce a trarre vantaggio dall'export è l'olio, che al contrario deve vedersela con l'aumento delle importazioni, in particolare dalla Tunisia che a detta de “La Stampa” del 21 giugno sono cresciute a dismisura in questi ultimi tempi. Non stupisce allora che il prezzo dell'olio sia in netta flessione, come conferma una breve notizia pubblicata il 19 giugno da “Il Sole 24 Ore”. La caduta dei prezzi non è forse il problema più importante per l'olio e per l'olivicoltura, ancora alle prese con l'emergenza xylella. Dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 19 giugno si anticipa la decisione di procedere con gli abbattimenti degli olivi per una fascia di 20 chilometri considerata infetta. Nel frattempo “Il Sole 24 Ore” del 20 giugno informa che sono in arrivo in Puglia gli ispettori della Ue, mentre è già alla firma il decreto che dà attuazione ai piani di emergenza. Si mobilita poi José Bové, l'agricoltore francese oggi eurodeputato e da sempre attivo ambientalista, che propone dalle pagine del “Corriere della Sera” del 23 giugno l'innesto delle varietà leccino e frantoio, che si ritengono resistenti al patogeno. Unica notizia positiva per il settore dell'olio la si legge su “Italia Oggi” del 24 giugno a proposito del piano olivicolo al quale sono stati destinati 32 milioni di euro.

Fra Ttip e domande Pac
Continuiamo a parlare di olio con la richiesta spagnola di rimandare la decisione comunitaria di abbassare il contenuto in etil-esteri, cosa che metterebbe “fuori gioco” un'importante fetta della produzione spagnola di extra vergine, come scrive “Italia Oggi” del 24 giugno. A proposito di quanto si decide a Bruxelles, il 21 giugno “La Stampa” conferma l'accordo fra i “28” per l'agricoltura biologica. Al contrario incontra ancora difficoltà il Ttip, il trattato per i commerci fra Usa e Ue, argomento affrontato il 19 giugno sulle pagine de “Il Sole 24 Ore”. Più che per il Ttip gli agricoltori italiani sono preoccupati per l'andamento delle domande Pac, che hanno incontrato alcuni problemi e che andranno completate, sebbene la scadenza del 15 giugno sia già trascorsa, entro il prossimo 10 luglio. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 20 giugno. Sono preoccupazioni di altro genere quelle degli agricoltori della Sardegna, regione che corre il rischio di dover restituire 250 milioni non spesi per il Psr. Se ne discute il 23 giugno sulle pagine della “Nuova Sardegna”. Infine da Bruxelles una notizia positiva riportata da “Il Sole 24 Ore” del 25 giugno. Vi si legge che il Tribunale Ue ha legittimato le proroghe concesse dall'Italia nel pagamento delle multe latte.

Il maltempo colpisce ancora
A complicare il quadro, i recenti episodi di maltempo che hanno colpito a macchia di leopardo alcune aree, in particolare in Emilia Romagna. Si inizia così con i forti danni subiti dai frutteti della Romagna descritti dal “Resto del Carlino” del 22 giugno. Non è andata meglio in Emilia con forti grandinate e ingenti danni raccontati dalla “Gazzetta di Reggio Emilia” del 24 giugno. Stessa cosa nel ferrarese, dove a pagare lo scotto maggiore al maltempo sono le colture frutticole, come si apprende nello stesso giorno dalla “Nuova Ferrara".

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