Si apre con un allarme per il crollo del prezzo del Parmigiano Reggiano l'analisi sui mercati dell'agroalimentare che si può leggere sui quotidiani di questi ultimi giorni. Se ne discute il 26 settembre sulla “Gazzetta di Modena” con l'ipotesi per il “Re” dei formaggi di fermare la produzione a 3,1 milioni di forme per alleggerire il mercato e favorire una ripresa delle quotazioni. Una “ricetta” che non può essere applicata alla produzione di mele, che invece devono trovare nuovi sbocchi di mercato per uscire dalle attuali difficoltà, come scrive “Avvenire” del 27 settembre. Colpa del calo nei consumi dei prodotti ortofrutticoli, tanto che dalle pagine di “Repubblica” del 29 settembre si apprende che la crisi colpisce anche le vendite nei supermercati che tentano di correre ai ripari diversificando le offerte. Problemi infine per l'olio toscano che si trova a fare i conti con le continue piogge e con l'anticipo negli attacchi della mosca dell'olio, che sta portando ad un calo fino al 70% nella produzione di extra vergine. Lo si legge su “La Nazione” del 1 ottobre.

Chi va bene
Pur se costretta ad affrontare queste difficoltà, l'agricoltura italiana nel suo insieme riesce ad avere risultati positivi, è quanto si legge il 28 settembre su “La Voce di Romagna”. Se ci sono risultati buoni il merito è in gran parte legato all'export. Lo dice anche un'analisi della Fondazione Edison riportata il primo ottobre da “Il Sole 24 Ore”, dove si evidenziano i risultati ottenuti dalle “quattro A”, ovvero automazione, abbigliamento, arredo e agroalimentare. E fra le produzioni che possono vantare i maggiori successi nell'export c'è il pecorino sardo, con una escalation delle esportazioni nei primi sei mesi dell'anno. I dettagli si possono leggere il 2 ottobre su “L'Unione Sarda

Stop ai semafori
Una “ricetta” quella dell'export, che per l'ortofrutta sconta però alcuni limiti come quello della deperibilità e oggi del blocco russo alle importazioni. A questo proposito “Il Sole 24 Ore” del primo ottobre riporta la notizia della riapertura degli aiuti comunitari al settore ortofrutticolo, al quale sono destinati 165 milioni di euro per nuovi aiuti. Ripartono anche gli aiuti al settore lattiero caseario, ma bisognerà attendere la metà di ottobre. Da Bruxelles arriva poi la notizia della messa in infrazione dell'Inghilterra per l'applicazione dei semafori sui prodotti agroalimentari. Se ne parla il 2 ottobre su molti giornali e fra questi “Repubblica” e la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Le difficoltà non si fermano al settore agroalimentare ma coinvolgono anche le macchine agricole, comparto per il quale si chiede l'intervento della Ue, come scrive “Avvenire” del 28 settembre. Restando ai temi di politica agricola comune, merita una lettura l'articolo pubblicato su “Avvenire” dell'1 ottobre, con un commento assai critico sugli esiti dell'incontro informale fra i ministri agricoli che si è svolto nei giorni scorsi a Milano.

Dal Palazzo
Critiche sono poi rivolte al Governo per la rimodulazione degli incentivi destinati alle energie rinnovabili. Se ne discute su “Repubblica” del 28 settembre che riporta fra l'altro la notizia dell'avvio dei ricorsi da parte delle aziende interessate. È allerta, informa il “Gazzettino” dell'uno ottobre, per la riforma del catasto e per le conseguenze economiche che questa potrebbe avere, argomento che nello stesso giorno ritroviamo sulle pagine di “Italia Oggi”. È salutata con soddisfazione la decisione della regione Veneto di mettere in campo diecimila euro per favorire gli acquisti interni di prodotti ortofrutticoli, una manovra, si legge sul “Gazzettino” dell'1 ottobre, mirata a limitare i danni conseguenti all'embargo russo. In Toscana continua invece il braccio di ferro fra Regione e viticoltori. Il motivo del contendere è il piano paesaggistico che vorrebbe limitare gli impianti viticoli, un progetto che il “Corriere della Sera” del 26 settembre definisce antistorico. Considerazioni analoghe si leggono poi il 30 settembre sulle pagine di “Libero”.

Le industrie
Alla produzione olearia dedica una breve notizia il “Corriere della Sera” del 26 settembre per ricordare l'ingresso di Isa nel capitale di olio Dante. Restiamo nel mondo delle industrie dell'agroalimentare con la notizia della recente nomina di Luigi Scordamaglia alla presidenza di Federalimentare, l'associazione che riunisce la maggior parte delle imprese di questo settore, come si legge su “Il Sole 24 Ore” del 30 settembre. Novità anche in casa di Orogel, pronta ad investire 65 milioni per rafforzare la sua leadership nel settore dei surgelati, notizia che si apprende il primo ottobre da “MF”. Ancora nulla di fatto invece per la cessione della centrale del latte di Brescia. Come scrive il “Corriere di Brescia” del 1 ottobre, ci sono tre offerte in campo, due di matrice cooperativa e una rappresentata da un pool di aziende. Potremmo essere alle battute finali.

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