Il 2014 è stato dichiarato dalle Nazioni unite l'Anno internazionale dell'agricoltura a conduzione familiare.

Il Consiglio informale dei ministri dell’Agricoltura, che si è chiuso oggi a Vilnius, ha avuto come principale oggetto di discussione il futuro di questo tipo di agricoltura. La presidenza lituana ha individuato tre priorità per promuovere lo sviluppo di tale tipo di agricoltura: sottolinearne il valore quale modello per realizzare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; creare un quadro istituzionale favorevole; rafforzare l'agricoltura a conduzione familiare all'interno della catena di approvvigionamento alimentare.

Stefano Repetti, presidente, da ormai un decennio, del Sindacato Impresa Familiare di Confagricoltura Piacenza, sottolinea l'importanza di questa forma societaria, a tutt'oggi la più diffusa nel settore primario. Quello dell'agricoltore è infatti "uno dei pochi mestieri - ricorda Repetti - che si tramanda da padre a figlio, ma sarebbe insensato pensare di esercitarlo come i nostri nonni".

E’ cambiata la tipologia dell’impresa agricola e le famiglie non sono più numerose come una volta – spiega Repetti – Per contro le imprese sono chiamate ad essere competitive, quindi, al di là della forma societaria, bisogna essere imprenditori, saper stare sul mercato ed aggiornarsi cogliendo i trend del momento.
E’ dunque corretto ed importante che ci si interroghi per individuare ed attuare azioni politiche, sia a livello europeo che nazionale e regionale, tali da migliorare la sostenibilità delle aziende agricole a conduzione familiare. Servono azioni di sostegno all’innovazione e alla redditività di lungo termine, incluso il trasferimento di terreni, l'accesso al capitale e una revisione complessiva della legge sui contratti d’affitto”
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