La Borsa merci telematica italiana va: 500 milioni di euro transati nel 2012 (+6%), la presenza attiva su 73 mercati, oltre 1.300 operatori accreditati. Anche le transazioni di suini, dopo anni in cui quel mercato sembrava non decollare mai - per problemi non dipendenti certo alla Bmti – ha iniziato a muoversi.
Con un grande futuro davanti negli scambi dei prodotti tipici, ma anche nel segmento delle agroenergie. E puntando a diventare un player sempre più accreditato e seguito a livello internazionale, fra le Op, le cooperative e i consorzi.
Dell’andamento della Borsa merci telematica italiana e dei progetti in fase di avanzamento ne abbiamo parlato col direttore, Annibale Feroldi.

Direttore, quali sono i settori che presentano i maggiori volumi di scambio?
“I cereali e le coltivazioni industriali rappresentano, sin dall’avvio degli scambi telematici, il comparto merceologico in cui sono stati scambiati i maggiori quantitativi. Ciò è riconducibile, oltre all’importanza che i prodotti cerealicoli rivestono a monte delle filiere agroalimentari nazionali, anche al fatto che le materie prime cerealicole sono prodotti standardizzati e non deperibili, e che, in virtù di queste caratteristiche merceologiche, meglio si prestano ad una contrattazione telematica”.

Di quale percentuale stiamo parlando?
“Se ci riferiamo al 2012, questi prodotti hanno inciso per oltre l’85% sul totale delle quantità scambiate telematicamente. Un altro comparto che presenta significativi volumi di scambio è quello dei foraggi e mangimi, ovvero delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, che nel 2012 hanno inciso per il 12% sul totale delle quantità scambiate telematicamente”.

E i prodotti tipici?
“Sebbene le quantità siano più contenute rispetto alle materie prime cerealicole, la Borsa merci telematica è già oggi luogo di scambio anche di prodotti di qualità: si possono citare le oltre 300mila forme scambiate nel 2012 di Grana Padano Dop e Parmigiano-Reggiano Dop (che hanno generato un controvalore di quasi 100 milioni di euro), le quantità crescenti scambiate nel comparto degli oli di oliva o, ancora, dei salumi. Degni di nota, a tal proposito, appaiono anche le quantità scambiate telematicamente di tagli di carne suina e ortofrutta”.

Quali sono i progetti futuri di Bmti?
“Partendo dalle conoscenze acquisite e dall’esperienza maturata in ambito nazionale, Bmti sta lavorando per diffondere l’utilizzo della Borsa merci telematica italiana tra gli operatori esteri (sia europei che extraeuropei) e per promuovere la realizzazione di sistemi telematici regolamentati di contrattazione analoghi al nostro.
Inoltre, visto l’importante riconoscimento ottenuto dal Decreto ministeriale 97/12, che ha previsto la possibilità per le Organizzazioni di produttori agricoli, le cooperative e i loro consorzi di essere iscritti all’elenco dei soggetti abilitati all’intermediazione e che ha ampliato l’operatività della Borsa ai prodotti agroenergetici e ai servizi logistici, tra i nostri progetti c’è anche quello di attivare i mercati telematici dei servizi logistici. In questo modo si mira ad ottimizzare i costi di produzione delle imprese consentendo anche l’agevole reperimento di servizi logistici”.


Come sta andando la sezione sperimentale dei suini da macello in Bmti?
“Al 31 marzo 2013 sono stati conclusi oltre 700 contratti, attraverso cui sono stati movimentati capi per quasi 150mila tonnellate, per un controvalore generato pari a 225 milioni di euro”.

Cosa servirebbe per agevolare le contrattazioni telematiche e chi dovrebbe metterlo in atto?
“Al fine di agevolare le contrattazioni telematiche è necessario che gli allevatori non contrattualizzino a consegna differita ad inizio anno tutti i suini ma lascino anche una piccola parte (10% o 20%) al libero mercato. In questo modo, si potrebbe far rivivere ogni settimana il mercato e il sistema regolamentato della Borsa merci telematica italiana è sicuramente lo strumento più trasparente e conveniente che possa essere utilizzato”.

Perché conviene usare la Borsa merci telematica italiana?
“Gli ottimi risultati delle contrattazioni telematiche sono dovuti al sempre maggior utilizzo dei servizi accessori di natura assicurativa (servizio “Mercato telematico Sicuro”) e di natura finanziaria (factoring, pro soluto, pro solvendo) in attuazione di numerosi accordi sottoscritti con i più importanti gruppi bancari italiani”.

Dal vostro osservatorio, come giudicate l’andamento della Cun suini?
“Riguardo all’andamento della Commissione unica nazionale (Cun) dei suini da macello, in qualità di segreteria della commissione stessa, possiamo constatare il buon funzionamento di quest’ultima. La Cun di fatto ha diminuito il numero di non quotati, portandoli a otto all’anno, rispetto agli oltre 20 che si registravano nelle Borse merci locali.
A tale proposito, constatiamo che si è trovato un equilibrio nella fase di formazione dei prezzi tra allevatori e macellatori, anche grazie al contributo dei mediatori, e rimaniamo in attesa delle scelte che verranno effettuate nell’ambito della valutazione a peso morto. Sul sito www.cunsuini.it tutti gli operatori interessati possono registrarsi gratuitamente e accedere per visualizzare i listini, i verbali delle riunioni e la raccolta dei dati settimanali che vengono analizzati dai membri della commissione. Risultati possibili anche grazie al prezioso supporto logistico e organizzativo della Borsa merci e Camera di commercio di Mantova”.