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Attualità

Quote latte: parliamone!

Discussione avviata giovedì 27 novembre 2008 - 16:27 • viste: 1835 • risposte: 2

Quote latte: parliamone!

Scritto giovedì 27 novembre 2008 - 16:27

Il Consiglio dei ministri agricoli a Bruxelles ha 'prodotto' un accordo, con risvolti interessanti per l'Italia.
Cosa ne pensate?
Siete contenti di queste decisioni o ritenete che 'si poteva fare dipiù'?

Ulteriori informazioni su Agronotizie, di cui citiamo uno stralcio

Quote:

Uno dei punti più difficili è stato quello delle quote latte "perché - ha detto la commissaria - "negli ultimi mesi la situazione è cambiata in modo imprevedibile con la riduzione del tasso di modulazione obbligatoria (dal 13% della proposta iniziale al 10%). "Non è stato possibile - ha spiegato la commissaria - creare un fondo per il latte, ma il settore lattiero-caseario è stato inserito tra gli assi finanziabili con le risorse del nuovo articolo 68. Quanto all'Italia, in seguito al "lavoro molto tenace" del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, è l'unico paese ad aver ottenuto la possibilità di anticipare l'aumento di quota del 5% tutto alla prima annualità ed una correzione sul tenore di grasso (grazie alla quale l'aumento è del 5,8%). All'accordo è stata allegata una dichiarazione dell'Italia che "si impegna ad allocare la quota latte addizionale ai produttori responsabili di aver sforato la quota assegnata".

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Sono tra i contro

Scritto domenica 30 novembre 2008 - 18:42

Le considerazioni riportate sull'articolo sono più che condivisibili.
Ritengono che per l'aumento concesso ci siano più contro che pro.
In primo luogo le quote saranno concesse agli "splafonatori" qindi per prima cosa questo aumento dovrebbe essere concesso solo a chi ha "pagato le multe", perciò questi allevatori dovrebbero rinunciare alla scandalosa rateizzazione a suo tempo concessa (ma il Ministro avrà la "forza" di contrastare i COBAS suoi elettori ?)
Ovviamente non possono essere concesse a chi ha venduto le quote ed ha continuato a produrre (se non sbaglio si tratta di un centinaio di produttori non di più!).
Non possono essere concesse a chi ha "venduto in nero" ed è per questo stato condannato. Come si può constatare tanti aspetti non facili da tradurre in un testo di legge (in Italia siamo maestri a complicarci la vita da soli).

Altro aspetto negativo è quello del prezzo delle quote.
L'anno scorso proprio in questi mesi il prezzo del latte era "schizzato" a 0,50 ? il litro se non di più per il latte spot quindi con tali aspettative molti allevatori hanno ritenuto vantaggioso comprare le quote; oggi quelle stesse quote valgono un terzo, per gli allevatori una perdita secca in termini di capitale.

Il processo di concentrazione degli allevamenti, in questi ultimi anni è stato sensibile, anche perchè gli allevatori "marginali" (costi elevati e bassi redditi) vendendo le quote hanno "fatto cassa", ora non potranno beneficire di tale vantaggio.

Bisogna fare un pò di calcoli ma potrebbe anche verificarsi il caso che la somma dei benefici ottenuti dagli allevatori che cedevano le quote sia superiore al valore della multa. Quindi per il "sistema" latte il risultato sarebbe negativo.

Ultimo aspetto di questo intervento riguarda il mercato del latte. Questo mercato, come altri del settore primario, è di tipo "marginale" ovvero l'andamento del prezzo è condizionato non tanto dalla produzione totale ma da quelle piccole variazioni che alterano la "previsione" di un eccesso o carenza di offerta.

Le 600.000 tonnellate sono poche sul totale della produzione, ma fanno parte di quella parte "marginale" ne consegue che la prospettiva di un "eccesso di offerta" potrebbe causare una considerevole riduzione del prezzo.
Riduzione già in atto che si potrebbe accentuare con gravi conseguenze sul fronte reddito.

Alcuni mesi fa era stato pubblicato uno studio che analizzava i due principali scenari nella prospettiva dell'abolizione delle quote, e mi riferisco all'atterraggio morbido o brusco.

La Commissione ha autorizzato l'Italia ad adottare, da sola l'atterraggio brusco, speriamo di non fare la fine di Alitalia.

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RE: Sono tra i contro

Scritto lunedì 1 dicembre 2008 - 18:33

Opportuna premessa. Cedere alla tentazione di accordare fiducia ad un uomo politico è esercizio pericoloso. Mi appresto dunque a commettere un errore, ritenere cioè vere le dichiarazioni del ministro aia quando afferma (e lo ha fatto più di una volta) che in tema di quote latte e multe non ci sarà alcun colpo di spugna? Attendo allora il decreto con il quale si passerà ai fatti prima di criticare (o lodare) il come sarà fatta la distribuzione dell'aumento delle quote.
Vorrei invece pensare al prezzo del latte. E' vero, quantitativi anche modesti possono influenzare i mercati in misura significativa. Si veda il settore avicolo, ad esempio. Dove però siamo autosufficienti.
Per il latte, è una domanda, non contano di più i prezzi del prodotto importato? Tanto più che ne importiamo quasi la metà?
Un'altra considerazione. L'aumento è relativo alla quota, non alla produzione, che dovrebbe rimanere costante. E' successo così, mi pare, anche con il precedente aumento di quota, quello ottenuto da Paolo De Castro, quando era ministro dell'Agricoltura. Per di più se nella prossima campagna si sfora, la multa è anche più cara di prima (una volta e mezzo, credo).
A scendere (forse crollare) è il prezzo delle quote. Un processo inevitabile comunque, se nel 2015, come tutti affermano, saranno eliminate.
Preoccupa, ma è un parere personale, cosa faranno gli altri Paesi della Ue con il loro +1% di quota. Se daranno un colpo di acceleratore, allora sì che il prezzo del latte scenderà ancora. Ma forse è bene prepararsi ad avere un prezzo sempre più allineato con quello mondiale. Almeno per il latte alimentare. Anche questa è una domanda.


pnasuelli wrote:

Le considerazioni riportate sull'articolo sono più che condivisibili.
Ritengono che per l'aumento concesso ci siano più contro che pro.
In primo luogo le quote saranno concesse agli "splafonatori" quindi per prima cosa questo aumento dovrebbe essere concesso solo a chi ha "pagato le multe", perciò questi allevatori dovrebbero rinunciare alla scandalosa rateizzazione a suo tempo concessa (ma il Ministro avrà la "forza" di contrastare i COBAS suoi elettori ?)
Ovviamente non possono essere concesse a chi ha venduto le quote ed ha continuato a produrre (se non sbaglio si tratta di un centinaio di produttori non di più!).
Non possono essere concesse a chi ha "venduto in nero" ed è per questo stato condannato. Come si può constatare tanti aspetti non facili da tradurre in un testo di legge (in Italia siamo maestri a complicarci la vita da soli).

Altro aspetto negativo è quello del prezzo delle quote.
L'anno scorso proprio in questi mesi il prezzo del latte era "schizzato" a 0,50 ? il litro se non di più per il latte spot quindi con tali aspettative molti allevatori hanno ritenuto vantaggioso comprare le quote; oggi quelle stesse quote valgono un terzo, per gli allevatori una perdita secca in termini di capitale.

Il processo di concentrazione degli allevamenti, in questi ultimi anni è stato sensibile, anche perchè gli allevatori "marginali" (costi elevati e bassi redditi) vendendo le quote hanno "fatto cassa", ora non potranno beneficire di tale vantaggio.

Bisogna fare un pò di calcoli ma potrebbe anche verificarsi il caso che la somma dei benefici ottenuti dagli allevatori che cedevano le quote sia superiore al valore della multa. Quindi per il "sistema" latte il risultato sarebbe negativo.

Ultimo aspetto di questo intervento riguarda il mercato del latte. Questo mercato, come altri del settore primario, è di tipo "marginale" ovvero l'andamento del prezzo è condizionato non tanto dalla produzione totale ma da quelle piccole variazioni che alterano la "previsione" di un eccesso o carenza di offerta.

Le 600.000 tonnellate sono poche sul totale della produzione, ma fanno parte di quella parte "marginale" ne consegue che la prospettiva di un "eccesso di offerta" potrebbe causare una considerevole riduzione del prezzo.
Riduzione già in atto che si potrebbe accentuare con gravi conseguenze sul fronte reddito.

Alcuni mesi fa era stato pubblicato uno studio che analizzava i due principali scenari nella prospettiva dell'abolizione delle quote, e mi riferisco all'atterraggio morbido o brusco.

La Commissione ha autorizzato l'Italia ad adottare, da sola l'atterraggio brusco, speriamo di non fare la fine di Alitalia.

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