Riunione ieri in assessorato all’Agricoltura della Regione Campania sulle “problematiche della filiera bufalina”. Convocate le parti sociali, organizzazioni agricole e dei trasformatori, alla presenza del direttore generale, Filippo Diasco. E’ stato illustrato lo stato di attuazione del Decreto ministeriale 9 settembre 2014 del ministero per le Politiche agricole, che ha dettato norme tecniche per l’attuazione della tracciabilità della filiera bufalina. Si tratta del secondo monitoraggio previsto dal Tavolo nazionale della filiera bufalina: a livello nazionale solo il 62% degli allevamenti che producono latte bufalino sono iscritti al sistema, mentre, sempre a livello nazionale 224 sono i caseifici che inseriscono i dati. E mentre partono le prime diffide agli allevatori, si registra che è ancora troppo presto per parlare di modifiche al disciplinare della Mozzarella di bufala campana Dop, proprio perché i dati sulla produzione nazionale di latte bufalino sono ancora incompleti. Infine, toccherà alla Regione Campania istituire il tavolo interregionale della filiera bufalina Dop.

Analisi dei dati
Secondo quanto riportato dai funzionari dell’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno, sezione di Portici, soggetto incaricato di censire le aziende iscritte nella tracciabilità nazionale, in Campania il dato di adesione degli allevatori bufalini al sistema di tracciabilità è mediamente più elevato: il 70% risulta inviarvi dati.

Tale dato, per altro, è fermo a giugno, quando il presidente di Confagricoltura Campania e coordinatore di Agrinsieme, Michele Pannullo, lo riferì ad AgroNotizie.

Sempre in Campania, tutti i 101 caseifici già rientranti nel sistema della Dop Mozzarella di Bufala Campana trasmettono i dati al sistema. Nella Regione Lazio, rilevante per la produzione lattiera, le stalle che inviano dati sono solo il 40%. Complessivamente, su 1697 stalle censite in Italia che producono latte bufalino, sono 1.119 quelle che stanno inviando dati al sistema.

Pertanto, stanno già partendo le prime diffide verso gli allevatori ancora inadempienti, e che dovranno aderire al sistema entro il 20 settembre 2016. Oltre tale termine scatteranno le sanzioni pecuniarie previste dal decreto Campo libero. Gli allevatori e tutti gli attori della filiera bufalina, avevano 60 giorni di tempo per iscriversi al sistema di tracciabilità dall’entrata in vigore delle norme regolamentari – il 20 settembre 2014 – e stanno beneficiando del previsto periodo di applicazione sperimentale biennale, durante il quale le sanzioni per la mancata iscrizione sono sospese.

Proposte di modifica al disciplinare di produzione
Il professor Giuseppe Campanile, che coordina il Tavolo tecnico della filiera bufalina al ministero per Politiche agricole, ha detto: "Visto che mancano al sistema di tracciabilità 587 stalle, non è ancora possibile quantificare la produzione nazionale complessiva di latte bufalino e pertanto è ancora presto per prendere in esame le proposte di modifica del disciplinare di produzione provenienti dal Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop". Tra le proposte del Consorzio, si ricorda quella di congelare le cagliate per destagionalizzare la produzione di mozzarella in mancanza di una sufficiente destagionalizzazione dei parti.

Tavolo interregionale di filiera
Toccherà alla Regione Campania, dove si produce circa l’80% di Mozzarella di Bufala Campana Dop, convocare il tavolo al quale siederanno le regioni Lazio, Puglia e Molise, tutte interessate territorialmente alla produzione sia di latte bufalino certificato che di Mozzarella di bufala campana Dop.