Nei Paesi del Centro e Nord Europa, il colza è una coltura importante che viene coltivata in milioni di ettari.
Anche in Italia il colza può diventare una coltura di elevato interesse, perché è una miglioratrice dei terreni e si inserisce bene nei programmi di avvicendamento colturale, sempre più necessari per una buona gestione agronomica dei suoli e degli input disponibili.

Informazioni sulle caratteristiche botaniche del colza
  • Si coltivano due tipi ecologici di colza
    • Tipi autunnali, non alternativi, che sono più produttivi, ma fioriscono solo dopo la vernalizzazione.
    • Tipi primaverili o alternativi che possono essere seminati sia in autunno che a fine inverno.
  • Si coltivano due tipi di varietà di colza
    • Varietà ibride, ottenute dall'incrocio di due linee omozigote, dotate di maggior vigore e potenzialità produttiva.
    • Varietà ad impollinazione libera, più rustiche e adatte alle condizioni ambientali meno favorevoli.
Cinque punti da seguire per un'ideale coltivazione del colza
  • Corretti avvicendamenti colturali:
    Il colza rappresenta la coltura ideale dopo la raccolta dei cereali autunno-primaverili, ma può essere utile anche nei programmi di controllo della diabrotica nel mais (seguendo la raccolta di un mais precocissimo del "Team Ronaldinio").
    Servono avvicendamenti medio-larghi, di almeno 3-4 anni, evitare assolutamente il ristoppio di colza per motivi fitosanitari.
  • Scelta degli ibridi:
    Kws è una società leader nella coltivazione del colza. Nei Paesi del Centro e Nord Europa gli ibridi Kws sono ben noti e affermati non solo per la loro potenzialità produttiva, ma anche per la qualità e sanità che garantiscono al momento della raccolta.
    Kws Italia ha in catalogo tre ibridi medio-precoci che possono soddisfare in pieno le aspettative dei coltivatori più esigenti.
    Kws Gordon: massima spinta produttiva in ambienti fertili e dotati
    Traviata: elevata affidabilità, garantisce buoni risultati in tutti gli areali di coltivazione
    Kodiak: la rusticità, ideale negli ambienti più difficili e nelle semine tardive
  • Preparazione del terreno ed epoca di semina:
    Nella lavorazione del suolo, evitare la formazione di suole di lavorazione che limitano la capacità di approfondimento della radice fittonante del colza. Per garantire una semina regolare il terreno va ben affinato (profondità del seme 1-1,5 centimetri), bisogna evitare la formazione di crosta superficiale.
    Seminare entro la fine del mese di settembre
  • Difesa e pratiche di coltivazione:
    All'emergenza controllare attentamente la presenza di limacce che sono molto aggressive, nelle semine su sodo o con minima lavorazione va raccolta la paglia della coltura che precedeva il colza, perché favorisce questo parassita.
    Nella successione dopo bietola, l'altica può costituire un problema.
    Alla ripresa vegetativa di fine inverno va completata la concimazione azotata, con uno o due passaggi in funzione dello stato della coltura. Controllare la presenza di parassiti animali e/o fungini che vanno eliminati con specifici interventi
  • Raccolta:
    Controllare l'umidità perché raccolte troppo tardive favoriscono l'apertura delle silique con conseguente perdita di seme, se possibile evitare di raccogliere nelle ore più calde della giornata.
    Curare con attenzione la regolazione della mietitrebbia, in particolare la velocità dell'aspo e quella di avanzamento, estendere le lame di taglio.