La melicoltura moderna è particolarmente attiva nel campo dell'innovazione tecnica e varietale, allo scopo di dare nuova linfa al settore ed permettere maggiore competitività e sostenibilità.
AgroNotizie ha intervistato Walter Guerra, direttore del reparto di Pomologia del Centro di Laimburg, per comprendere meglio alcuni aspetti di questo cambiamento.

Quanto e in che modo oggi l'innovazione varietale interessa il comparto melicolo?
"L’innovazione varietale è sempre più importante per il futuro della mela - spiega Walter Guerra -. In un momento dove ogni anni abbiamo sovrapproduzioni, crescita dei Paesi emergenti e problemi legati all'esportazione, le novità varietali permettono di crearsi nuovi mercati e di distinguersi dalla massa. Ad esempio oggi una Gala prodotta in Italia è sempre più simile ad una Gala prodotta in Polonia, ma a costi di produzione più bassi e con prezzi di vendita più ridotti: in questo modo si crea una forte competizione che riduce le possibilità di reddito per il frutticoltore italiano.
In quest'ottica è da sottolineare anche la crescita delle varietà Club, mele sottoposte a controllo da parte di un'azienda detentrice del brevetto. In questo modo è possibile programmare e gestire la produzione al meglio ottenendo garanzia sulla qualità e un equilibrio tra domanda e offerta. In Alto-Adige crediamo molto a questo concetto, basti vedere come sui circa 18 mila ettari coltivati a mela circa 1.500 sono a Club.

Infine possiamo dire che nell’areale dell’Alto-Adige negli ultimi anni sono state introdotte delle novità significative che hanno permesso di ottimizzare l’offerta tradizionale, avvicinarsi sempre di più alle esigenze del mercato, sfruttare al meglio i singoli areali produttivi, identificare il giusto prodotto per il suo target di riferimento. In questo modo possiamo produrre dei veri cavalli di battaglia che possono darci un vantaggio competitivo rispetto ai nostri competitor e farci distinguere per qualità e unicità".

Quali sono le strade che la ricerca sta percorrendo per avvicinarsi al mercato?
"Tra gli sviluppi futuri della melicoltura ci sono la sperimentazione di tipologie a polpa rossa, la ricerca di mele a pezzatura ridotta formato snack, mele tolleranti o resistenti a patologie e quindi a ridotto impatto ambientale, nuovi ibridi a buccia gialla e mele a basso contenuto allergenico. 
Le mele a polpa rossa stanno suscitando grande interesse nell’industria melicola visto che rappresentano un prodotto nuovo, praticamente sconosciuto fino ad oggi per il consumo fresco su larga scala. Grazie alla loro introduzione si potrebbero aprire nuovi scenari di mercato e farci riacquistare consumatori disinnamorati. Presso il Centro di sperimentazione Laimburg stiamo testando una quarantina di varietà a polpa rossa della nuova generazione con risultati interessanti.
Le varietà di mela resistenti alla ticchiolatura sono sicuramente un altro settore di sviluppo ed utili a creare un valore aggiunto. Siamo in una fase di grande attenzione al prodotto ecosostenibile ed a basso impatto ambientale e questa strada permette di andare in questa direzione. Oggi abbiamo varietà molto interessanti su questo fronte grazie al grande sforzo della ricerca. Ci sono circa 5 mila ettari coltivati nel mondo a varietà resistenti alla ticchiolatura sui complessivi 3 milioni di ettari coltivati a melo. Della prima generazione di varietà resistenti alla ticchiolatura Topaz* è la principale, con circa mille ettari, ed è l'unica sopravvisuta delle circa 30 varietà che inizialmente avevamo in prova. Molto più interessanti sono le varietà di seconda generazione che hanno una migliore resistenza alla ticchiolatura accompagnata da qualità organolettiche ed estetiche elevate. Tra le più importanti abbiamo Modì® Civg198* (con circa 700 ettari coltivati), Natyra® SQ159*, Isaaq® CIV323*Galant® Lumaga*. Queste varietà presentano caratteristiche particolari che permettono di avvicinarsi alle novità che vuole il mercato (ad esempio frutti snack, adatte a coltivazioni biologiche), che avevano sicuramente limitato lo sviluppo di questo settore nel passato".

Dove sta andando la melicoltura italiana nel futuro?
"Per sopravvivere ed essere remunerativa deve differenziarsi ed unire le forze. Per potersi differenziare è molto importante investire sull'innovazione varietale, ottimizzare il prodotto finale in termini di qualità, fortificare il settore biologico ed ecosostenibile. Per quanto riguarda l'unione delle forze è necessario confluire le forze produttive e commerciali in poche realtà per avere un maggiore potere competitivo. Infine è sicuramente necessario investire maggiore risorse sulla comunicazione per far crescere il consumo e la consapevolezza salutistica della mela italiana".