Aumentare la sostenibilità ambientale dell'agricoltura aumentando contemporaneamente la redditività dell'impresa agricola: l'agricoltura di precisione, attuata utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla ricerca combinati con le conoscenze agronomiche, viene incontro a questa esigenza.

Dal 2017, anche in Italia, arriverà l'N-Sensor messo a punto da Yara. L'attrezzatura combinata con l'N-Tester, già disponibile, permette, secondo quanto testato dal 2001 dall'azienda norvegese, di aumentare il profitto annualmente di 40mila euro in caso di utilizzo dell'N-Sensor ALS o di 12mila euro nel caso di utilizzo dell'N-Sensor classico (ettari considerati: 900 per l'N- Sensor ALS, 300 per l'N-Sensor classico).

Le colture prese in considerazione sono le cerealicole e il colza. Sono strumenti costosi e ottimali quindi per aziende agricole che possono contare su una buona estensione; più alla portata di tutti è invece la app per smartphone ImageIt.

Gli strumenti per la precision farming made in Yara sono stati presentati durante un incontro ristretto al Research centre for plant nutrition di Hanninghof, in Germania.
N-Tester, N-Sensor e ImageIt sono tutti mirati a fornire alla pianta il nutrimento di cui necessita, la giusta quantità di concime azotato. E' dimostrato infatti che il giusto apporto di azoto conviene sia da un punto di vista di produttività e redditività delle coltivazioni sia dal punto di vista ambientale e di salute della pianta.
I nuovi strumenti aiutano il coltivatore a decidere quanto apporto di azoto fornire in tempo reale poiché, purtroppo, l'ottimizzazione non può essere stabilita a priori.

L'N-Tester, diffuso prevalentemente in Germania e Francia, ma già presente anche in Italia, misura la clorofilla presente sulle foglie e restituisce immediatamente una raccomandazione per quanto riguarda la quantità di fertilizzante da distribuire; un consiglio basato su anni di prove su diverse colture.
"Il coltivatore deve fare almeno trenta misurazioni e muoversi all'interno del campo, lavorando a campione, per avere una media di campo vicina alla realtà", ha raccontato Axel Link del Yara Research center ad AgroNotizie.
 

L'N-Sensor, lanciato in versione classica nel 1999, è un sensore posizionato sul tetto del trattore che misura il vigore vegetativo della pianta basandosi sull'intensità di riflessione della luce solare. Tramite un algoritmo l'N-Sensor restituisce un immediato consiglio per quanto riguarda la distribuzione di fertilizzante azotato: un computer posto in cabina invia il comando di distribuzione in tempo reale allo spandiconcime a rateo variabile.
L'N-Sensor ALS, l'ultima versione, è in grado di funzionare 24 su 24 grazie a un sistema di illuminazione della coltura.

N-Sensor

N-Tester ed N-Sensor hanno costi d'investimento in hardware importanti, ecco perché è nata la app ImageIt che funziona con qualsiasi smartphone. Attraverso il telefono vengono scattate diverse foto della coltura e inviate a un server centrale che le processa e restituisce entro pochi secondi un consiglio di concimazione.

Dal 2001 al 2008 N-Sensor ed N-Tester sono stati provati su 23 aziende agricole diverse, il risultato medio è stato un aumento di produttività del raccolto, rispetto all'utilizzo del rateo fisso, del 6% e una diminuzione dell'utilizzo di concime del 14%.
Gli stessi test sono stati ripetuti gli anni successivi, fino al 2014, ottenendo risultati simili anche se meno incisivi.
C'è poi da considerare il fatto che il raggiungimento dell'equilibrio, per quanto riguarda l'apporto di azoto, ha come conseguenza la diminuzione di rischio allettamento e un potenziale aumento del contenuto di proteine nei cereali.