Barbabietole francesi in picchiata
Oggi, a circa 10 mesi di distanza, le evidenze non sembrano volgere al miglioramento. Anche perché pare abbiano ben poca efficacia i trattamenti di tipo fogliare contro gli afidi vettori dei giallumi, in primis quelli effettuati con piretroidi. Ciò stando a un articolo comparso sulla rivista specializzata francese "Le betteravier" (il bieticoltore), in cui si riportano anche alcuni dati comparativi di efficacia.
Stando alle sperimentazioni d'Oltralpe, ci sarebbe una differenza significativa alla raccolta in termini di piante affette da giallumi virotici. Se il testimone non trattato mostrava il 56% delle piante infette, imidacloprid segnava il 6% alla dose di 60 grammi e del 7% alla dose ridotta del 33%, cioè a 40 grammi.
Alle dosi comuni di impiego, invece, i danni alla raccolta si sarebbero mostrati intorno all'1% o poco più per le tesi trattate con imidacloprid e thiamethoxam, contro un secco 40% nella tesi trattata a livello fogliare con un piretroide.
Una buona nuova potrebbe però aprirsi per i bieticoltori francesi, visto che il Ministero avrebbe accolto la domanda di deroga alla concia con neonicotinoidi avanzata da Itb, l'associazione francese di settore. Va però ricordato come una deroga resta pur sempre una deroga, con tutti i suoi limiti temporali.
Intanto, per due anni si sono registrati pesanti danni al comparto bieticolo da zucchero transalpino, senza che al settore apistico ciò abbia portato alcun vantaggio. Tipico esempio di come l'ideologia applicata all'agricoltura possa portare con sé solo dei gran fallimenti.