Nel 2016 sono stati più di 48mila i visitatori di Biofach, la cui prossima edizione si terrà fra il 15 e il 18 febbraio a Norimberga, in Germania.
Considerato che il numero dei visitatori negli ultimi anni è costantemente cresciuto, c'è da attendersi lo stesso anche per il 2017.
Al centro della prossima edizione, come tematica, ci sono varietà e responsabilità. Saranno dunque presentate tutte le novità e le tendenze del settore, i visitatori potranno scoprire nuovi prodotti e gli addetti ai lavori dibattere e confrontarsi.
Che il biologico sia un settore in forte espansione è fuori discussione, una tendenza che vale praticamente per tutti i paesi. "Penso ci sia stato un grosso cambiamento" ha raccontato ad AgroNotizie Danila Brunner, executive director Biofach/Vivaness.
"Se vi ricordate 20/30 anni fa il movimento del bio era un circolo chiuso formato da persone molto convinte che avevano capito che le nostre abitudini d'alimentazione andavano cambiate. Il successo più grande è che oggi non si parla più di una nicchia, è un qualcosa che appartiene a tutti".
Il settore del bio vale oggi nel mondo 80 miliardi di dollari, secondo il britannico Organic monitor.
Gli ettari coltivati a biologico in Europa nel 2015 (ultimo dato disponibile) hanno toccato gli 11 milioni con una crescita del 5% e l'Italia si distingue fra le nazioni più attive.
Secondo il Sinab, nel 2015, gli ettari coltivati a biologico hanno superato il milione 490mila (+7.5% rispetto al 2014), più dell'Italia in termini di crescita fa solo la Spagna (+15.1%).
Il fatturato italiano del settore, secondo AssoBio, si aggira attorno ai 4 miliardi di euro di cui 1,6 miliardi sono riferibili alle esportazioni.
"Se si guarda al mercato tedesco - ha continuato Danila Brunner - noi abbiamo un gap sempre più elevato fra la domanda e l'offerta. La conversione al biologico non sta al passo con la domanda ma fortunatamente fra i nostri vicini c'è chi è in grado di soddisfare una domanda di cibo bio così imponente".