E alla fine giunse la decisione conclusiva sull'Imu, ma che fatica...testimoniata dall'affollarsi di notizie sui quotidiani degli ultimi giorni, a iniziare da “La Stampa” che il 23 gennaio affronta l'argomento definendolo come un rebus di difficile soluzione. Ma già il 24 gennaio si affacciano le prime ipotesi di rinvio a febbraio, come anticipa “Il Messaggero”, mentre “Il Sole 24 Ore” entra nel dettaglio della materia specificando che 3456 comuni saranno esentati dal pagamento dell'imposta, almeno per quanto riguarda i terreni agricoli. Se ne continua a parlare il 26 gennaio sul “Secolo XIX” che dà voce alle proteste dei viticoltori, pronti a fare le barricate contro un'applicazione dell'imposta che giudicano punitiva. Le polemiche continuano il 27 gennaio sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” che punta il dito sulle tabelle dell'Istat alle quali fare riferimento, una soluzione che sembra creare più confusione che certezze. Infine è “Il Sole 24 Ore” che il 28 gennaio torna a contare quanti sono i comuni coinvolti, per scoprire che ora sono 1601 più di prima. Confermata intanto la data del pagamento che passa al 10 febbraio. Ma c'è anche chi si ribella, è il caso di alcuni comuni in provincia di Imperia, che esclusi dalle esenzioni hanno deciso di fare ricorso. La pratica, scrive “La Stampa” del 29 gennaio, è ora nelle mani di alcuni legali che valutano il da farsi. E può essere che la parola fine sul tira e molla dell'Imu non sia ancora stata scritta...
Tra anticipi e rinvii
Un altro rinvio è quello che riguarda la revisione delle macchine agricole, ora la scadenza è il 31 dicembre di quest'anno. I dettagli sono riportati su “La Nuova Ferrara” del 25 gennaio. Continua intanto il lavoro per la revisione del Catasto, argomento affrontato dal “Secolo XIX” che riferisce le ultime decisioni in merito alla decisione di partire dai rogiti per le valutazioni dei valori di riferimento. Nessun rinvio, anzi un anticipo, per lo spandimento dei liquami, come richiesto in particolare dagli allevatori del piacentino, notizia che si apprende dal quotidiano locale, “Libertà”, del 27 gennaio.
Stalle in affanno
Sui mercati continua a preoccupare la difficile situazione degli allevamenti da latte a causa dei bassi prezzi di mercato. Se ne discute il 23 gennaio sul “Corriere della Sera” per sottolineare come la flessione dei prezzi alla stalla non abbia nessun riflesso sui prezzi al dettaglio, cosa invero che accade per gran parte delle produzioni agroalimentari. Della crisi delle stalle da latte si occupa “Il Sole 24 Ore” del 25 gennaio, per commentare la complicata situazione del Parmigiano Reggiano che ha chiesto agli allevatori di frenare la produzione di latte, richiesta che ha però raccolto poche adesioni. La situazione del settore si fa così ogni giorno più pesante, portando alla chiusura di un sempre maggior numero di stalle, come denuncia il “Corriere di Brescia” del 27 gennaio. Non solo il latte, ma anche il settore suinicolo è in sofferenza. Lo scrive il “Giornale di Brescia” del 25 gennaio per segnalare la contrazione dei margini degli allevamenti.
L'innovazione premia l'ortofrutta
All'opposto del settore zootecnico, quello ortofrutticolo sta macinando successi anche grazie alla crescita dell'export, sospinta dal continuo innovarsi del settore. Ma è tutto il settore agroalimentare, scrive “Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio, che sta ritrovando slancio sui mercati stranieri, tanto che si attende una crescita del 5,5%. A proposito di innovazione, “La Stampa” del 25 gennaio riporta una curiosa notizia sulle mele, la cui buccia potrebbe essere utilizzata per produrre carta e una sorta di “pelle”. Novità anche per gli impieghi alternativi offerti dal cardo, che secondo “Italia Oggi” del 28 gennaio potrebbe prestarsi alla produzione di bioplastiche e di farine. Nuove tecnologie si stanno poi affacciando per la difesa delle colture. E' il caso degli “agrodroni”, attrezzature volanti telecomandate alle quali affidare la distribuzione di prodotti, come nel caso della lotta biologica ad alcune avversità del mais. I dettagli sono riportati da “Italia Oggi” del 28 gennaio. Si affacciano sulla scena agricola anche nuove colture, come quella del bambù. Se ne parla il 29 gennaio sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Primi negli Ogm
Sull'applicazione delle norme comunitarie l'Italia ha voluto superare tutti gli altri Paesi della Ue arrivando per prima a vietare le coltivazioni Ogm, come si apprende dal “Messaggero” del 24 gennaio. Non siamo stati altrettanto bravi nella gestione dei fondi comunitari destinati all'agricoltura, tanto che la Commissione europea ha deciso di riprendersi indietro 100 milioni di euro. Lo denuncia “Il Fatto” del 24 gennaio. Ma in compenso, come si legge sula “Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 gennaio, l'Italia ha portato a casa una vittoria ottenendo il blocco del falso prosecco che in Gran Bretagna era venduto alla spina.
29 gennaio 2015 Economia e politica