Si sa, molte cose alla fine vengono decise dalle sentenze dei Tar, i tribunali amministrativi regionali. Una regola alla quale non sfuggono nemmeno gli Ogm, ai quali è dedicata la sentenza del Tar del Lazio che avvalla le tesi anti-ogm e ne vieta la coltivazione. Notizia “ghiotta”, rimbalzata su tutti i giornali in edicola il 25 aprile, come “Il Sole 24 Ore”, “Avvenire”, “Italia Oggi” o “Repubblica”, per citarne solo alcuni. Curiosa la coincidenza con l'articolo pubblicato dal settimanale “L'Espresso” in edicola il 25 aprile, dove invece si commentano le decisioni comunitarie pro-ogm. L'argomento Ogm si conclude il 29 aprile con l'articolo pubblicato da “Repubblica” dove nel titolo si parla di pollo transgenico, ma si scopre che ad essere transgenici sono semmai i mangimi (meglio, alcuni dei loro componenti) e non certo i polli.

Tasse, che passione
Chiuso, per ora, l'argomento Ogm, l'attenzione si sposta sulle decisioni di Governo in tema di fiscalità. Per evitare la possibile tassazione delle plusvalenze, scrive “MF” del 26 aprile, si aprono nuove opportunità di rivalutazione dei terreni. Bisogna però fare i conti con le nuove procedure di calcolo del prelievo fiscale sulle energie rinnovabili, argomento del quale si occupa il 28 aprile “Il Sole 24 Ore”. Stesso argomento, con toni critici, lo ritroviamo su “Italia Oggi” del 30 aprile. In compenso si allenta la stretta del Sistri, che secondo quanto scrive “Il Sole 24 Ore” del 25 aprile, non riguarderà le aziende con meno di dieci dipendenti. Non c'è solo il fisco a preoccupare, ma anche le scelte in tema di riforma Pac. Sulla divisione delle risorse, scrive “Il Sole 24 Ore”, le Regioni faticano a trovare un punto di incontro. Caustico il commento di Legacoop ospitato il 29 aprile sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” che attribuisce alla riforma della Pac la responsabilità di una possibile distruzione dell'agricoltura. Non è così per l'agricoltura biologica che dalle decisioni di Bruxelles troverà nuove opportunità di crescita, come spiega il presidente della Comagri, Paolo De Castro, dalle pagine del “Gazzettino” del 27 aprile. Sulle scelte di politica agricola peseranno poi gli esiti delle prossime elezioni europee, argomento sul quale si sofferma “L'Unità” del 27 aprile.

Dove va l'agroalimentare
Se qualche preoccupazione arriva dalla flessione del fatturato del comparto agroalimentare (sceso del 3% secondo “Avvenire” del 27 aprile) e dal calo dei consumi (“Unità”, 30 aprile), lascia invece ben sperare la spinta alla aggregazione realizzata nel comparto del pomodoro. Pur se con qualche difficoltà (“Corriere del Mezzogiorno”, 26 aprile) l'accordo è stato raggiunto, come si apprende prima dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” il 26 aprile e poi dal “Quotidiano di Puglia” il 29 aprile. Anche nel comparto dell'olio si lavora all'aggregazione di filiera per rilanciare i prodotti di qualità. E' quanto avviene con la rete di produttori umbri che premono per un rilancio dell'olio Dop. I dettagli si possono leggere sul “Corriere dell'Umbria” del 29 aprile. Ancora nel mondo dell'olio si ha però la conferma dal “Corriere della Sera” che alcuni importanti marchi italiani sono rimasti in mani straniere, passando dagli ormai ex-proprietari spagnoli ad alcuni fondi inglesi.

Giovani agricoltori crescono
Nulla a che vedere con questi argomenti l'articolo pubblicato su “Il Piccolo” del 29 aprile a proposito delle frodi in campo agroalimentare. Nulla di nuovo o di eclatante, se non il fatto che l'articolo, ben scritto, puntuale e documentato, è firmato da uno studente delle scuole superiori. Buon segno, sia della preparazione sia della attenzione dei giovani per l'agricoltura. A proposito di presunte frodi, da “Repubblica” del 30 aprile si denuncia la presenza di patate francesi spacciate per italiane. Ma torniamo ai giovani con l'iniziativa che a Spoltore, in provincia di Pescara, hanno attuato alcune scuole per l'infanzia, realizzando piccoli orti da far seguire ai bambini. Lo racconta “Il Centro” del 29 aprile. E' quello che sembra un buon approccio per evitare che i consumatori di domani possano credere che le uova nascono sugli scaffali dei supermercati o che le fragole si raccolgano dagli alberi.

Stalle in panne
Infine il mondo degli allevamenti alla perenne ricerca di far quadrare i conti delle loro stalle. Cosa non semplice, scrive il 26 aprile “La Provincia Pavese”, visto il costante aumento del costo dei mangimi. Difficoltà anche negli allevamenti cunicoli, alle prese con una filiera che premia macellatori e distribuzione, ma penalizza i produttori, stando alla denuncia del “Giornale” del 25 aprile. E che per i coniglicoltori sia un momento di grandi difficoltà lo conferma il 28 aprile anche “L'Arena”. Problemi poi per gli allevamenti da latte, tanto che la produzione, scrive “La Voce di Mantova” del 25 aprile, è in continuo calo. Mentre i nostri allevamenti sono in sofferenza, dalle pagine de “La Padania” si apprende che per i suinicoltori della Lituania sono in arrivo sostegni comunitari per far fronte alla crisi conseguente alla presenza di focolai di peste suina che si sono verificati in quel paese.

 

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