Di alcuni giorni fa ad esempio la notizia di telaini buttati in un cassonetto a Foggia, o, quella di alcuni mesi fa, di telaini abbandonati in una discarica in provincia di Aosta.
Cose del genere sono assolutamente da evitare sia per motivi di sicurezza pubblica sia per una questione di sanità animale.
Il materiale abbandonato infatti può essere saccheggiato, come si dice in gergo, da altre api che sono in zona, creando un volo frenetico di api che può essere pericoloso per chi si trova a passare nelle vicinanze e, se sui telaini e la cera ci sono patogeni delle api, questi vengono letteralmente raccolti e portati dalle api che stanno saccheggiando diffondendo malattie che possono avere effetti anche gravissimi per gli alveari.
Ma allora come si devono smaltire i rifiuti apistici? Una domanda che non va data per scontata perché oltre ad apicoltori esperti o appassionati, api arnie e cose simili possono essere maneggiati anche da apicoltori improvvisati, o da agricoltori che non si intendono di api ma le usano per il servizio di impollinazione, o semplicemente da persone che, trovandosi a fare pulizia in un fabbricato agricolo, trovino questo tipo di materiali da smaltire.
Vediamo allora come gestire questi materiali, cercando di analizzarli uno per uno.
Telaini e favi
Questi sono i materiali più "pericolosi" per i rischi di saccheggio e di propagazione delle malattie perché possono contenere miele, polline o resti di covata su cui possono trovarsi numerosi tipi di patogeni apistici.Il modo corretto di smaltire telaini e favi è quello di bruciarli in bracieri, forni o in buche scavate nel terreno in modo che l'eventuale miele presente o la cera fusa non spargano attorno, rimanendo attrattivi per le api, ma vengano consumati interamente dal fuoco.
Prima di bruciarli, favi e telaini possono essere messi in uno sceratore solare o a vapore per recuperare la cera, per poi bruciare il resto.
Invece è sempre sconsigliabile sotterrare i telai perché il legno e la cera ci mettono molto tempo a decomporsi completamente e perché poi resterebbe nel terreno tutta la ferramenta presente, come fili metallici, chiodi, viti, ecc. che possono poi dare problemi nel tempo, ad esempio ai mezzi agricoli.
Arnie
Le arnie vecchie o rotte devono invece essere pulite dalle incrostazioni di cera e propoli che possono essere attrattive per le api e poi portate in discariche per il recupero del legno. Ancora meglio sarebbe anche passare gli interni alla fiamma, in modo da eliminare tutte le incrostazioni e gli eventuali patogeni.Lo stesso vale per le arnie e i portasciami in polistirolo che vanno puliti dai residui di cera e propoli e smaltiti in discarica o secondo le disposizioni della raccolta differenziata.
Le arnie in legno non vanno bruciate dal momento che spesso sono verniciate con vernici sì atossiche, ma spesso unite a componenti acrilici che bruciando possono rilasciare fumi inquinanti.
Api morte
Nel caso si trovi sul fondo delle arnie delle api morte, queste possono essere bruciate insieme all'altro materiale da bruciare oppure semplicemente sotterrate.
Arniette in cartone da impollinazione
Spesso molti agricoltori utilizzano per l'impollinazione guidata, soprattutto dei meloni, arniette di cartone contenenti telaini di api da miele senza regina a perdere.La cosa migliore sarebbe che a fine utilizzo le recuperasse l'apicoltore che le ha vendute. Ma se questo non avviene (e quasi sempre non avviene), l'agricoltore deve prendere le arniette spopolate e bruciarle, cartone e tutto, come descritto sopra.
Arniette di bombi
Un caso particolare è costituito dalle arniette dei bombi usati per l'impollinazione. Queste arniette sono in genere costituite da tre tipologie di materiali: il cartone esterno, un nutritore in plastica e la parte del nido vero e propria fatta di plastica e del materiale biologico realizzato dai bombi stessi.
(Fonte foto:Bioplanet Srl)
Secondo le indicazioni delle ditte produttrici le arniette vanno tenute in campo fino al completo spopolamento della colonia di bombi, quindi le parti smontabili (scatola e nutritore) vanno smaltite nella raccolta differenziata (carta, plastica) come indicato anche dai pittogrammi sulla confezione.
La parte di plastica contenete il nido invece deve essere smaltita come rifiuto indifferenziato dopo averla accuratamente chiusa in un sacco di plastica in modo da evitare che il materiale biologico possa essere attaccato da api o da altri animali.