Il risiko mondiale del latte registra grandi manovre, con l’Asia sempre più al centro dei giochi. D’altronde, se l’economia sta spostando il proprio baricentro verso l’Oriente, è inevitabile che anche il comparto lattiero caseario ne sia coinvolto.

La Cina si conferma uno degli elementi di equilibrio per il mercato mondiale del latte. Nell’ultimo anno, tuttavia, Pechino ha modificato la natura delle proprie importazioni. Salgono nel gradimento dei cinesi il latte confezionato, che lo scorso marzo ha sfiorato le 29.000 tonnellate (+52,9%, con 13.435 tonnellate provenienti dalla Germania), avvicinandosi al record segnato nel settembre 2014 di circa 32.000 tonnellate, ma anche i formaggi. A marzo l’import ha quasi raggiunto 6.900 tonnellate, oltre la metà proveniente da Nuova Zelanda e Australia. In flessione, invece, le polveri di latte e il burro: -66,92% rispetto allo stesso mese del 2014 l’import di polvere di latte intero a marzo 2015 e –46,87% la polvere di latte scremato; giù del 66,35% anche il burro. Supera quota 13.500 tonnellate l’import di latte per l’infanzia lo scorso marzo, con un balzo del 31,26% su base tendenziale.

A dirlo è Clal.it, il portale di riferimento per il comparto lattiero caseario a livello internazionale che il prossimo 29 maggio a Bardolino (Verona) terrà il 5° Dairy Forum, evento che quest’anno sarà preceduto da un workshop su “L’asta di Fonterra e i futures”, in programma giovedì 28 maggio alle 15. Una sorta di preview su temi specifici, che vedrà intervenire Angelo Rossi (fondatore di Clal) sull’andamento del mercato lattiero caseario; Charles Piszczor (director Commodity research and product development Cme di Chicago); Michael Nolan (Gm operations GlobalDairyTrade) e il professor Holger D.Thiele (University of applied science Kiel and Institute of food economics Kiel). A moderare l’incontro sarà il presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, Nicola Cesare Baldrighi.

A livello mondiale, lo scacchiere internazionale del latte è in movimento. Il blocco all’export imposto dalla Russia nei confronti dell’Unione europea, degli Stati Uniti e di altri Paesi legati da amicizia verso gli Usa ha comportato alcuni cambiamenti nei flussi commerciali verso la Federazione Russa. Chi sta cercando di approfittarne è l’India. Il colosso indiano, primo produttore di latte al mondo, ha già cominciato a muoversi e due grandi realtà come Parag Milk Foods e Schreiber Dynamix Dairies hanno già ottenuto le prime autorizzazioni degli organismi di controllo russi del “Rosselkhoznadzor”, salvo poi un rallentamento che ora sembra aver congelato le opportunità di export. Il governo di New Delhi preme, perché con la fine dell’embargo nei confronti dell’Ue, calendarizzata per il 7 agosto, teme di perdere una grande opportunità per il settore lattiero caseario, specialmente per i formaggi a pasta dura.

I prezzi in diminuzione per latte, polvere di latte scremato, burro e polvere di siero rispetto allo scorso anno, favoriscono le esportazioni, tanto che la cooperativa australiana Murray Goulburn, 2.500 allevatori soci e volumi che la portano ad essere la quarta realtà cooperativa più importante la mondo, è pronta a varare un’operazione di “pubbling listing” sul mercato, per un valore di 400 milioni di dollari. La stagnazione dei prezzi e una tendenza ribassista piuttosto diffusa, infatti, sta spingendo i grandi esportatori dell’Oceania a valutare forti accelerazioni sull’export, per accaparrarsi una quota maggiore di mercato asiatico.

Il 5° Dairy Forum
Il programma del Dairy Forum, al via dalle 9, tocca i temi più importanti del comparto: latte, formaggi, ma anche nuovi ingredienti, burro, scenari internazionali, consumi, produzioni di qualità, nutrizione e accordi internazionali. Con una panoramica che abbraccia i più importanti mercati mondiali.
Si parte con Morten Lykke Poulsen (Global innovation manager, Gea process engineering) con una relazione sui “Nuovi processi produttivi per ampliare la gamma degli ingredienti lattieri”; a seguire Giulio Mengoli (presidente Tetra Pak Italia) su “Trend globali dei consumatori e implicazioni per i prodotti lattiero caseari liquidi”; Francesco Biella (Iri), “I consumi di Formaggi nel mondo”; Mohamed El Damaty (Ceo, Domty, Egitto) su “Innovazioni nel settore lattiero-caseario in Egitto, la chiave per la crescita”.

Per l’area Europa, Federazione Russa e Medio Oriente parlerà Francis Reid (Policy & advocacy manager, Europe-Russia-Mea, Fonterra) con un approfondimento su “La strategia di Fonterra in azione: la creazione di una cooperativa di rilevanza globale”; Mehrnoush Amjadi Golpayegan (deputy of R&D and production in Iran Dairy Industries co - Pegah, Iran) tratteggerà la situazione economica del comparto lattiero caseario iraniano; Michel Nalet (president, Eda European dairy association) illustrerà le “Strategie di penetrazione nei mercati mondiali delle imprese lattiero-casearie europee”.

Spazio agli accordi Ue-Usa nella relazione del professor Paolo De Castro (Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Ue) sul tema “Dalla tutela della tradizione ai nuovi mercati: Dop e Igp nel negoziato Usa-Ue Ttip”. Il mercato indiano e gli obiettivi di crescita saranno al centro della relazione di R. S. Sodhi (managing director, Gcmmf Ltd., Amul); il professor Pier Luigi Rossi (medico specialista Scienza dell’alimentazione e docente all’Università di Bologna) parlerà della “Genomica nutrizionale del burro); la sessione conclusiva del 5° Dairy Forum è affidata a Francesco Pugliese (presidente Adm e amministratore delegato Conad).