Una campagna 2015 per il pomodoro che si prospetta buona e di qualità. Inoltre è recente l'accordo tra i distretti produttivi del pomodoro da industria del Nord e del Sud Italia, allo scopo di unire le forze per lo sviluppo del settore e della filiera.

AgroNotizie ha intervistato Pier Luigi Ferrari, presidente del Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia, per approfondire alcuni aspetti legati al pomodoro. Presente e futuro per un specie così importante e strategica per l'ortofrutta made in Italy'.

Il 17 giugno è stata firmata un'intesa tra distretto Nord e Sud. Che cosa prevede?
"Questa firma esprime la volontà comune di collaborarespiega Pier Luigi Ferrari -, per sviluppare e salvaguardare il settore del pomodoro e la sua filiera produttiva. Ora sarà costituito un gruppo di lavoro per arrivare a redigere una bozza di regolamento attuativo del protocollo ed i termini specifici dell'intesa. Finalmente si potrà valorizzare il pomodoro italiano e far riconoscere un vero made in Italy in tutto il mondo. 
Saranno inoltre predisposte azioni condivise di comunicazione istituzionale esterna dei dati, in particolare verso gli Organismi internazionali di rappresentanza. Forniremo così all’esterno un dato unico nazionale sulle quantità trasformate e sulle produzioni del comparto della trasformazione del pomodoro da industria, anche per contrastare eventuali azioni tendenti a dare un’immagine distorta delle produzioni della filiera".


Quali sono i punti salienti del nuovo accordo quadro per il settore pomodoro da industria nel 2015?
"L’11 febbraio 2015 è stato definito il contratto quadro per la stagione in corso. Il prezzo stabilito è di 92,00 euro/tonnellata, confermando quello della scorsa annata. Tre però le novità sostanziali: per la prima volta hanno partecipato alla trattativa anche le Cooperative dei produttori, nei contratti saranno indicate le rese medie per ettaro, sono state stabilite autolimitazione delle produzioni".

Pomodoro da industria durante il raccolto
(Immagine by Illustrez Vous da © Fotolia)


In base ai contratti depositati la produzione italiana si attesta tra 24 milioni e 26 milioni di quintali di pomodori. In linea con gli obiettivi prefissati dalla OI pomodoro e con le prospettive mondiali. Quali potrebbero essere gli scenari della prossima campagna pomodoro?
"Siamo in piena campagna e fare delle stime precise è difficile. Al momento la situazione si preannuncia sostanzialmente positiva sia dal punto di vista produttivo che qualitativo, in linea con la programmazione di semina. A fine mese si riunirà il tavolo tecnico dell'OI e potremo avere dei dati più precisi".

Innovazione e sostenibilità. Quanto sono importanti questi due aspetti nel settore del pomodoro?
"L'innovazione è fondamentale per permetterci di far crescere l'intera filiera produttiva ed adattarci alle nuove esigenze del mercato. In quest'ottica è importante che la ricerca lavori per mettere a punto queste novità. Un'innovazione che deve avvenire sia dal punto di vista varietale, che agronomico, che meccanico, che industriale. Un altro tema sicuramente strategico è la sostenibilità economica ed ambientale. In modo particolare bisognerà lavorare sulla corretta gestione dell'acqua, sul miglioramento delle resa e sulla produttività. E' necessario migliorare, ma per farlo dobbiamo unirci".

Il pomodoro è componente essenziale del made in Italy. Come verrà valorizzato in vista dell’Expo?
"Il pomodoro è determinante nel sistema ortofrutticolo italiano e nel riconoscimento del made in Italy. Ma il problema è capire come riuscire ad arrivare al consumatore, in modo chiaro e deciso.
L'Expo è un momento sicuramente importante per farlo e l'accordo stipulato tra i due Distretti va in questa direzione. Una delle azioni che abbiamo intrapreso è quella dell'educazione alimentare permanente nelle scuole, visto che una sana e corretta alimentazione inizia sui banchi. Durante l'Expo gli studenti potranno eseguire visite didattiche e percorsi dedicati all'interno dell'area che ospiterà l'Esposizione. Dal prossimo anno i ministeri dell'Istruzione e dell'Agricoltura avvieranno un progetto per inserire nelle scuole italiane un programma di educazione alimentare.

Per riuscire nel nostro intento dobbiamo partire però da lontano, legando il cibo al concetto di salute. Il pomodoro italiano non ha nulla da invidiare rispetto ad altri Paesi. Stiamo inoltre studiando altre importanti attività ed iniziative che a breve renderemo pubbliche".