In un'ampia intervista sul numero di marzo del Corriere Ortofrutticolo Marica Soattin, direttore generale Civ, spiega il perché del successo: “Si tratta di cultivar che presentano caratteristiche innovative assai interessanti rispetto ad altre presenti da tempo sul mercato, figlie di un unico programma di breeding del Civ, che lavora su varietà adatte a climi continentali (Clery) e mediterranei (Rania e Nabila), così come le rifiorenti. Oltre che su varietà destinate al mercato del fresco – afferma Soattin - siamo impegnati anche su cultivar specifiche per la trasformazione industriale. I punti cardine del nostro programma di breeding si basano sul miglioramento della qualità dei frutti, delle caratteristiche produttive e della sostenibilità, favorendo la selezione di varietà con naturali resistenze alle più diffuse malattie associate a una elevata adattabilità a diversi ambienti di coltivazione”. Elemento di forza del Civ è la possibilità di testare le nuove varietà in diversi climi e ambienti, grazie alla collaborazione con istituti di ricerca pubblici e privati, nazionali e internazionali.
“Ma – conclude Soattin - fattore altrettanto importante, è la grande capacità di diffusione delle novità attraverso la rete vendita dei due soci fondatori del Consorzio, Vivai Mazzoni e Vivai Salvi, che vantano una storica esperienza nel settore della fragola in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo”.
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