"La campagna 2019 del pomodoro da industria sta procedendo con una settimana di ritardo rispetto al normale andamento delle stagioni passate".
Sono queste le parole del presidente dell'Oi pomodoro da industria del Nord Italia, Tiberio Rabboni, pronunciate in occasione della visita dell'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Simona Caselli, ospite dell'azienda Rodolfi Mansueto Spa di Parma. Una realtà che lavora oltre 250mila tonnellate di pomodoro all'anno negli stabilimenti di Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo (tutti in provincia di Parma) e che negli ultimi 3 anni, dopo l'acquisizione dall'ex Von Felten Spa nel 2013, ha investito 10 milioni di euro per l'ampliamento dello stabilimento di Fontanini, l'acquisto e l'installazione di nuovi impianti produttivi e l'efficientamento energetico partecipando a progetti di filiera e del Piano di sviluppo rurale, avendo come partner le organizzazioni di produttori.


La colpa è del maltempo

"Ad aver inciso è stato soprattutto il maltempo di maggio con costanti piogge - ha proseguito Rabboni - Sono caduti sino a 300mm d'acqua in quel mese, e temperature ben al di sotto delle medie stagionali, si è scesi anche a minime di 6 gradi. Ne è conseguito un rallentamento del processo di maturazione del pomodoro. A questo si sono poi aggiunti i danni derivanti da grandinate, bombe d'acqua e forte vento che si sono alternati ad ondate di calore con picchi anche di 40 gradi. Tutte condizioni che hanno stressato le piantine in campo. Ad oggi si è raccolto poco più di 1 milione di tonnellate di pomodoro, meno della metà del contrattato, quando di solito in questo periodo si è in genere già oltre la metà dei quantitativi richiesti dalle imprese". 


Il cambiamento climatico è un problema da affrontare

I dati, emersi dal confronto tra l'assessore Caselli e gli operatori della filiera, dimostrano che quello del cambiamento climatico è un problema  da affrontare subito. In quest'ottica l'Oi ha intrapreso diverse attività finalizzate a minimizzare l'impatto del clima e a migliorare l'efficienza della filiera. 
"Già dal 2017 - spiega Rabboni - in stretta sinergia con la Regione, il fitosanitario regionale e i consorzi fitosanitari provinciali si è attivato uno stretto monitoraggio delle fitopatie in campo abbinato ad un intervento immediato laddove si riscontrino eventuali problematiche colturali: un approccio messo in atto per contrastare la diffusione del ragnetto rosso, soprattutto nel Piacentino con la lotta biologica con i fitoseidi, e della batteriosi Ralstonia. Abbiamo inoltre sottoscritto un'intesa con i Consorzi di bonifica di Parma e Piacenza a sostegno degli investimenti, peraltro recentemente concessi, necessari ad accrescere la disponibilità irrigua sul territorio. Stiamo definendo una proposta tecnica per la migliore valorizzazione e promozione della distintività delle produzioni di pomodoro. Abbiamo candidato ai finanziamenti del Piano di sviluppo rurale tre progetti innovativi, uno dei quali, se finanziato, ci consentirà il monitoraggio diretto delle produzioni in campo attraverso le immagini satellitari. Infine è stato ottenuto il finanziamento regionale per due corsi di formazione di disoccupati da adibire alla manutenzione degli impianti di trasformazione del pomodoro". 


Il commento dell'assessore Caselli

"La mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, che ha condizionato in maniera negativa l'andamento della prima parte della campagna del pomodoro 2019 - ha affermato l'assessore Simona Caselli - è una delle priorità dell'azione della Regione in campo agricolo. Per contrastarne gli effetti negativi, che si manifestano con sempre più preoccupante frequenza, da un lato abbiamo avviato, in collaborazione con i consorzi di bonifica, un maxi-piano di investimenti da oltre 215 milioni di euro per il potenziamento degli invasi e la modernizzazione delle infrastrutture irrigue per fronteggiare le conseguenze dei periodi siccitosi: in particolare, dei 42 progetti in fase di elaborazione, ben 6 a testa interessano le province di Parma e Piacenza. Dall'altro lato continuiamo a mettere disposizione risorse per finanziare la ricerca attraverso i Goi, i gruppi operativi per l'innovazione, frutto dell'alleanza tra mondo agricolo ed enti di ricerca".
 
Visita Simona Caselli


Rodolfi nel segno della sostenibilità

"L'impegno della nostra azienda nella ricerca di soluzioni che consentano il corretto utilizzo delle risorse naturali è costante e assiduo - ha spiegato Aldo Rodolfi, presidente di Rodolfi Mansueto Spa - Dal 2011 è installato un impianto fotovoltaico che copre annualmente circa il 13% del fabbisogno di energia elettrica della sede centrale e che consente di ridurre notevolmente la produzione di anidride carbonica. In più, sviluppiamo un riciclo dei consumi idrici attraverso la depurazione dell'acqua prelevata dal pozzo. A questo si aggiunge un progetto incentrato sull'utilizzo delle sostanze derivanti dall'allevamento (liquame e letame). Altro punto di cui parliamo con orgoglio è un progetto di biodiversità. Infine, la partecipazione al progetto Biocopac, in collaborazione con l'Università degli studi di Parma, che ha come obiettivo quello di ottimizzare i sottoprodotti di lavorazione dell'industria per ottenere delle resine naturali da riutilizzare nella realizzazione di vernici per contenitori come scatole e tubetti".