Mais e cotone Ogm, l'aula dice no

Con due voti distinti il Parlamento europeo riunito a Strasburgo per i lavori d'aula ha detto "no" all'importazione di prodotti Ogm già autorizzati dalla Commissione. Si tratta del mais Das-40278-9 e del cotone Ghb 119.
Nel primo caso si ritiene che l'ingrediente attivo 2,4-D del mais rappresenti un pericolo per la salute e l'ambiente, mentre nel secondo caso si considera il cotone Ghb 119 come possibile responsabile dell'aumento dell'uso di erbicidi a base di glufosinate ammonio, a cui il prodotto bio-tech è resistente, classificato come tossico ai fini della riproduzione.

Per questo l'aula in entrambi i casi ha votato per la sospensione dell'autorizzazione al commercio (435 i favorevoli, 216 i contrari, 34 astenuti nel caso del mais), (425 i favorevoli, 230 i contrari, 27 astenuti nel caso del cotone).
 

Nuovi studi sconfessano l'Efsa e la Commissione

I prodotti interessati erano stati autorizzati dalla Commissione europea sulla base dei pareri espressi dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). L'organismo con sede a Parma il 26 agosto 2016 si è espresso a favore del mais. Per i parlamentari, invece "ricerche indipendenti sollevano preoccupazioni in merito ai rischi dell'ingrediente attivo della 2,4-D", che potrebbe contenere "impurità di diossine e furani altamente tossici che sono cancerogeni per l'uomo".
Dati evidentemente non resi disponibili e che hanno indotto l'esecutivo comunitario ad autorizzare l'importazione di mais, per cui ora si chiede lo stop.

Analogo il caso del cotone Ghb 119, che ha visto l'Efsa esprimersi sul prodotto in modo favorevole il 21 settembre 2016. "Studi indipendenti - denuncia la risoluzione - sollevano preoccupazioni in merito a rilevanti lacune in materia di valutazione comparativa".
 

Restano le divisioni

Ancora una volta sugli Ogm Commissione e Parlamento vanno ciascuno per la propria strada. La prima tende a non chiudere le porte al bio-tech, il secondo non intende favorirlo.
Nel 2015 la Commissione ha risolto il problema degli Ogm lasciando agli Stati membri facoltà di decidere se autorizzare o meno la presenza di Organismi geneticamente modificati su suolo e sui mercati nazionali anche se approvati a livello comunitario. Un compromesso gradito al Parlamento, che lo ha approvato.
 

Potrebbe non cambiare niente

Le due risoluzioni su mais e cotone non sono testi legislativi. Non producono legge né modificano le normative in vigore. Non sono neppure vincolanti, e dunque la Commissione non è tenuta ad adeguarvisi. Nella pratica i voti del Parlamento potrebbero finire col non cambiare niente, il che vorrebbe dire che mais Das-40278-9 e cotone Ghb 119 potrebbero continuare a essere autorizzati a livello comunitario.
 

Come funziona oggi l'autorizzazione Ogm in Europa

Le aziende che vogliono commercializzare prodotti transgenici in Europa devono presentare domanda in primo luogo all'autorità competente di uno Stato membro. Questa viene poi trasmessa all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che è responsabile della valutazione scientifica del rischio sia ambientale sia per la salute umana e animale. La valutazione del rischio è effettuata in stretta collaborazione con gli organismi scientifici degli Stati membri.

Successivamente il parere è reso disponibile al pubblico e viene avviata una consultazione pubblica che rimane aperta per un mese. Entro tre mesi dal ricevimento del parere dell'Efsa, la Commissione europea prepara una proposta di decisione di esecuzione per rilasciare o rifiutare l'autorizzazione che viene trasmessa agli Stati membri e soggetta a votazione a maggioranza qualificata.
Se il comitato permanente e il comitato d'appello non riescono ad adottare la decisione a maggioranza qualificata entro un determinato periodo di tempo, spetta alla Commissione adottare la decisione finale.