L’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia ha provveduto il 20 ottobre 2016 a notificare ad una stazione di servizio, in agro di Ostuni (Brindisi), localizzata lungo la complanare della strada statale 379 per Bari, una prescrizione di estirpazione di una pianta di ulivo risultata infetta da Xylella fastidiosa e di ogni altra pianta ospite  - ulivo, rosmarino, oleandro - presente nel sito.

Il provvedimento è intervenuto all'indomani della conferma della positività al batterio. Lo ha reso noto Regione Puglia lo scorso 21 ottobre. Analogo provvedimento è stato successivamente notificato ai proprietari dei fondi ricadenti nel raggio di cento metri dalla pianta infetta.

"Ispettori fitosanitari garantiranno comunque l'analisi delle piante oggetto di estirpazione per avere completa contezza dell'ampiezza del focolaio" fa sapere Regione Puglia.

“Sarà rafforzato il monitoraggio dell'area e delle stazioni di sosta lungo le principali arterie viarie della regione – dice il presidente di Regione Puglia, Michele Emiliano, che sottolinea -  Tutto ciò si inserisce nelle più generali attività condotte dalla Regione Puglia che sono state presentate la scorsa settimana al Comitato permanente fitosanitario della Direzione generale per la Sanità e sicurezza alimentare dell'Ue ricevendo un generale apprezzamento. In quella sede il servizio fitosanitario ha messo a disposizione dei colleghi francesi e tedeschi l'esperienza accumulata in questi anni, in particolare per favorire l'individuazione del vettore, in quelle aree ancora sconosciute”.

La Procura della Repubblica di Brindisi, intanto, indaga sul caso di Xylella. Il pm Antonio Costantini ha affidato le indagini ai Carabinieri del Comando provinciale di Brindisi.

Agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria dovranno far luce sulle modalità con cui è avvenuto il contagio. Verrà ascoltato il titolare dell’area di servizio: passo necessario per chiarire la provenienza dell’ulivo e risalire alla data in cui la pianta è stata piantumata. Una delle ipotesi al momento prese in considerazione dagli investigatori è che il contagio possa essere avvenuto tramite un veicolo che trasportava rami con l'insetto vettore.