Ci sono più residui di agrofarmaci nelle acque superficiali. Lo ha detto Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e la notizia è subito rimbalzata su molti dei quotidiani in edicola in questi giorni, spesso con toni allarmistici. Così ha fatto “Repubblica” del 10 maggio che già dal titolo mette in ansia i suoi lettori spiegando che siamo di fronte ad un allarme per gli agrofarmaci che hanno contaminato il 64% di fiumi e laghi.
Toni ancora più forti si leggono su “Il Tempo” che parla di “acqua piena di veleni”. Sulla situazione della Toscana, dove più elevata è la presenza di contaminanti, “Il Tirreno” del 12 maggio parla di “veleni nel terreno e nei fiumi” e di “Toscana tossica”.
Più equilibrato il commento del “Corriere della Sera” che si interroga sui reali rischi che ne derivano evidenziando che i limiti imposti a livello internazionale sono ad altissima sicurezza.
Dunque non un pericolo immediato, si legge su questo quotidiano, ma solo la necessità di monitorare la situazione. Ed è quello che si farà, come riporta “L'Eco di Bergamo” dell'11 maggio dando la parola ai sindaci delle aree dove sono state riscontrate più alte concentrazioni di sostanze indesiderate.
Ecco il Cibus
A distogliere l'attenzione dei media dalla presenza di residui nelle acque ci ha pensato l'apertura di Cibus, il salone sul made in Italy agroalimentare organizzato da Fiere di Parma che ha aperto i battenti dal 9 al 12 maggio. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 9 maggio e sulla “Gazzetta di Parma” che ospita un'intervista al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina.
E' il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, il protagonista dell'intervista raccolta da “La Stampa” che commenta il buon andamento del settore, sempre più proiettato a raggiungere i 50 miliardi di fatturato entro il 2020.
Ma la vetrina parmense è anche occasione per dibattere i temi caldi del settore, come la scarsa attenzione di Bruxelles al modello agroalimentare italiano, che meriterebbe maggiore tutela e strumenti più efficienti a livello di etichettatura, argomenti che troviamo su “Il Sole 24 Ore” del 10 maggio. Si continua a parlare di Cibus su “Italia Oggi” del 12 maggio per commentare alcune novità fra le quali la proposta di adottare etichette di filiera per i prodotti bio.
I mercati
Mentre a Cibus è in mostra l'agroalimentare italiano, sui mercati si fanno i conti con l'aggravarsi della crisi del settore lattiero caseario, con prezzi scesi ad appena 20 centesimi al litro, come denuncia con una breve nota il quotidiano cremonese “La Provincia” dell'8 maggio.
Crisi meno pesante per chi destina il latte alla trasformazione in formaggi legati al territorio. Lo si apprende da “Italia Oggi” dell'11 maggio che pubblica un'analisi delle componenti che determinano il prezzo del latte.
I problemi non si fermano al latte, ma continuano con il riso per il quale si confermano i trend al ribasso secondo la nota pubblicata il 6 maggio da “Il Sole 24 Ore”. Difficoltà per il riso si registrano in Sardegna dove le importazioni mettono in sofferenza le produzioni di eccellenza dell'oristanese, come denuncia “Unione Sarda” del 6 maggio.
Fra i settori alle prese con la crisi troviamo lo zucchero. Un'analisi del settore la si può leggere su “Repubblica” del 9 maggio che commenta la chiusura dei 17 zuccherifici che si è verificata negli ultimi dieci anni.
Bio a gonfie vele
Situazione opposta per le produzioni biologiche che continuano a registrare successi. Al settore del bio è dedicato un intero “speciale” de ”L'Eco di Bergamo” che l'8 maggio descrive la crescita che ha portato questo settore a quintuplicare nel volgere di 15 anni.
Di produzioni biologiche si occupa “QN” dell'11 maggio con alcuni approfondimenti su questo settore che vede impegnate circa 55mila aziende.
Continua dunque il momento di favore per il settore bio, ma è soprattutto il vino quello che fa registrare i migliori risultati, in particolare nel Nord-Est dove i vigneti rappresentano un vero e proprio investimento del quale si occupa “Corriere imprese” in edicola il 9 maggio.
Nello stesso giorno il “Corriere della Sera” punta l'attenzione sulle principali aziende del settore enologico, che nello scorso anno hanno visto una crescita del 4,4% ed oggi il comparto vale 12,4 miliardi di euro dei quali oltre 5 provengono dall'export.
Notizie dal "Palazzo"
A sostegno del comparto enologico, che pure sembra viaggiare a gonfie vele, è in arrivo il bando del Mipaaf che destina 102 milioni alla promozione delle esportazioni. I dettagli sono riportati da “Il Sole 24 Ore” del 7 maggio. Sostegni sono in arrivo per i giovani con il bando Ismea al quale si può accedere dal 16 maggio, come anticipa “Italia Oggi”.
Ancora “Italia Oggi”, del 12 maggio in questo caso, spiega quali siano le procedure da seguire per accedere agli aiuti predisposti da Ismea per il comparto lattiero caseario.
Nessun progresso invece per i progetti di etichettatura di latte e carne, colpa delle divisioni su questo tema che contrappongono i Paesi membri dell'Ue, argomento del quale si discute su “Il Sole 24 Ore” del 6 maggio. Il tema delle etichette e della difesa delle produzioni tipiche lo ritroviamo nelle polemiche che in questi giorni si sono alzate a proposito del Ttip, l'accordo commerciale fra Usa e Ue.
Molte associazioni, riferisce “Repubblica” dell'8 maggio, si sono date appuntamento in piazza per contestare questi accordi che metterebbero in difficoltà le nostre produzioni tipiche. Se ne discute anche su “Il Sole 24 Ore” del 10 maggio che riporta le dichiarazioni del ministro Martina che dalla vetrina del Cibus ha ribadito come l'obiettivo sia quello di raggiungere regole internazionali condivise. Una critica all'operato della Commissione europea perché “su troppi dossier assistiamo a ripiegamenti nazionali”.
Al tema del Ttip dedica un approfondimento il settimanale “Panorama” in edicola il 12 maggio per spiegare vantaggi e svantaggi delle proposte delle quali si sta discutendo.
12 maggio 2016 Economia e politica