Settembre, stagione di vendemmie. Questa volta però i giornali non possono limitarsi ad anticipare le previsioni sul “vino che verrà”, ma devono coniugare fra loro le molte variabili in campo, dalle piogge incessanti alle conseguenze dell'embargo russo, sino alle irrefrenabili frodi che ancora una volta prendono di mira il Brunello. E' di quest'ultimo argomento che si occupa “Repubblica” del 10 settembre raccontando l'ottimo lavoro delle forze dell'ordine, che hanno messo fine ad una truffa da 160mila litri di questo “principe” dei vini. Ma le maggiori preoccupazioni vengono dall'andamento della vendemmia, una delle peggiori dal 1950, scrive “Avvenire”. Colpa della pioggia secondo “Il Centro”, che ha costretto ad una raccolta anticipata e più rapida, quasi a tempi forzati. Nell'astigiano, si apprende da “La Stampa” del 7 settembre, ai problemi del clima si aggiungono quelli del mercato, viste le difficoltà a fissare il prezzo delle uve. In Toscana i vignaioli devono fare poi i conti con il nuovo piano paesaggistico, che a quanto scrive “Libero” del 5 settembre sembra aver preso di mira proprio le vigne. Pronta la risposta degli agricoltori che dalle pagine de “La Nazione” del 10 settembre si dicono pronti ad ostacolare il progetto della regione Toscana. Interviene sull'argomento anche “Il Sole 24 Ore” che già dal titolo dal vago sapore irridente (Per la Toscana il Chianti è una criticità) si schiera dalla parte dei viticoltori. I guai del vino non sono finiti qui. Nella mai conclusa sfida con la Francia, l'Italia perde il primato del vino. Anche questa una notizia che si legge il 10 settembre su “Il Sole 24 Ore”.

Il maltempo
Non ci sono solo i vigneti a dover fare i conti con il maltempo. In Capitanata, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 settembre, il 35% delle coltivazioni di pomodoro è andato perso e gli agricoltori chiedono a gran voce aiuti, come ad esempio la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali. Nello stesso giorno la “Nuova Sardegna” denuncia che nell'isola i danni ai raccolti sono ingenti, ma la Regione sembra pronta a dare risarcimenti. Sono in arrivo 1,3 milioni di euro per le campagne pugliesi colpite dal maltempo, un'anticipazione che giunge dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Ma i danni all'agricoltura pugliese, secondo quanto riporta “Libero” nello stesso giorno, sono ben più elevati e si parla di 60 milioni di euro. I guai per l'agricoltura pugliese si allargano agli uliveti, ancora alle prese con gli attacchi di Xylella fastidiosa. A migliorare il quadro giunge dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 settembre la notizia del primo via libera alla legge che vieta di costruire al posto degli ulivi espiantati, ma ora si attende anche l'arrivo del commissario al quale affidare il coordinamento delle attività di lotta a questo patogeno. Novità in vista poi per le coltivazioni di melo in Val Venosta. Un recente referendum, si apprende infatti da “Repubblica” del 9 settembre, ha sancito che non si possano più utilizzare agrofarmaci nei meleti. Non sarà semplice per i frutticoltori trovare strategie alternative per tenere sotto controllo le patologie.

L'embargo e lo stop agli aiuti
A questa lunga serie di eventi negativi si aggiungono le conseguenze dell'embargo deciso dalla Russia per l'importazione dei prodotti agroalimentari. Il “buco” per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano ammonta a 15 milioni di euro secondo “La Padania” del 6 settembre. Il conto arriva a 200 milioni se si considera l'insieme delle produzioni agroalimentari coinvolte dall'embargo, queste le stime riportate da “La Stampa” del 7 settembre. Gli allevatori del Sulcis usano le pagine de “L'Unione Sarda” per lanciare un messaggio al presidente russo: “Caro Putin, togli l'embargo se ti piace il formaggio sardo.” Per i danni all'export si spera in ogni caso nell'intervento della Ue e stando alle anticipazioni de “Il Sole 24 Ore” del 6 settembre in breve tempo ci sarà il censimento dei danni e i rimborsi dovrebbero arrivare in tempi stretti. Ma ecco arrivare la doccia fredda con la decisione della Ue di sospendere l'aiuto straordinario di 125 milioni di euro destinati all'ortofrutta. Colpa delle dichiarazioni inverosimili di alcuni Stati sui volumi di prodotto ritirati dal mercato. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” dell'11 settembre.

Bene il Bio
Per fare fronte ai numerosi fronti di crisi si chiede l'anticipazione degli aiuti della Pac. Lo scrive la “Gazzetta di Parma” del 9 settembre. Esente da questa congiuntura sfavorevole è invece l'agricoltura biologica che continua a macinare buoni risultati. Lo si è appreso dai molti commenti a margine del Sana, il salone del biologico che si è svolto recentemente a Bologna. Un'analisi del settore bio la si può leggere su molti giornali, come ad esempio “Il Sole 24 Ore” del 5 settembre o “Avvenire” dell'11 settembre, dove si commenta la crescita del 220% degli acquisti di prodotti biologici. Notizie positive per i giovani agricoltori, con il demanio al lavoro sulle gare per l'assegnazione delle terre, circa 1000 ettari quelli che saranno disponibili per questa iniziativa, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 6 settembre. Da “Avvenire” del 9 settembre si apprende infine che sono al via le assunzioni congiunte, dalle quali si attendono interessanti vantaggi per l'occupazione.

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