Scopo del progetto è produrre di più e produrre meglio, in maniera sostenibile, ma anche salubre.
La versione 4.0 di Combi Mais è stata presentata a Milano lo scorso 9 maggio, alla presenza di tutti principali partner e del coordinatore, Amedeo Reyneri del dipartimento di Agronomia e coltivazioni erbacee dell'Università di Torino.
I risultati del 2016 sono stati buoni, in media sono state prodotte 16 tonnellate ad ettaro, toccando punte di 18.5 tonnellate ad ettaro, quando in Italia per il 2016 ci si è fermati alle 10 tonnellate per ettaro. Non solo quantità ma anche qualità: la granella prodotta nei campi dell'azienda agricola Folli ha mostrato la quasi totale assenza di micotossine, in ogni caso la qualità è stata talmente alta da essere adatta al consumo non solo per uso alimentare umano ma anche per l'uso alimentare dei bambini.
Il risultato è stato possibile grazie a un approccio di sistema che ha coinvolto tutte le fasi della produzione, dalla scelta dell'ibrido, fino alla raccolta e allo stoccaggio.
Il sistema maidicolo italiano è sotto pressione da anni, da dopo il 2011 almeno. Guardando i dati si può vedere che, dalla sostanziale autosufficienza di fine anni '90 del secolo scorso si è arrivati alla dipendenza dall'estero per quasi la metà del fabbisogno: nel 2016 sono state prodotte 6.5 milioni di tonnellate di granella su una superficie di 650mila ettari.
Oltre alle dinamiche sfavorevoli dei prezzi, parte del problema dipende proprio dalla presenza di micotossine, tanto che, ha sottolineato proprio il Reyneri, durante la presentazione di Combi Mais 4.0, nel 2016 l'Italia è stata classificata come paese molto rischioso, terza dopo Brasile e India.
L'obiettivo per il 2017 è cercare di avvicinarsi ancora di più alla produzione di 20 tonnellate per ettaro e, a dare una mano, ci saranno anche due nuove app, introdotte quest'anno, per la prima volta, nel progetto. D'altra parte l'innovazione è stata al centro fin dall'inizio.
Netafim mette a disposizione uManage. I sensori già installati per misurare la disponibilità di acqua in campo saranno infatti in rete con una stazione di rilevamento e dialogheranno con essa. La app darà un allarme all'agricoltore quando sarà necessario un suo intervento per quanto riguarda l'irrigazione. Il tutto potrà essere gestito da remoto, via tablet, pc o smartphone.
Syngenta fornisce un'altra app di supporto alle decisioni: si tratta di Opti-Mais che si inserisce nel sistema di valorizzazione del mais italiano 'Mais in Italy'. Partendo da dati satellitari, Opti-Mais è in grado di elaborare previsioni da tradurre in informazioni in modo che l'imprenditore agricolo sia sempre in grado di prendere la decisione giusta al momento giusto, dal momento della semina e fino alla raccolta.