Decolla la produzione di frumento duro in Emilia-Romagna, che con un aumento del 20% passa in un anno da 394.000 a 518.000 tonnellate. E' quanto emerge dai dati Istat 2016 riportati da una nota di Confagricoltura Bologna. Se poi si sposta l’attenzione sull’areale complessivo del Centro-Nord (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche), il raccolto aumenta da 1,3 a 1,5 milioni di tonnellate rispetto ai 5 milioni totali prodotti in Italia. Complice il clima favorevole che concorre a rendere questo territorio sempre più vocato e capace di offrire un prodotto che differisce qualitativamente da quello del Sud.
 
"In questo contesto riteniamo l’Ager-Borsa merci di Bologna sede ideale della Cun-Commissione per la rilevazione dei prezzi del grano duro dell’Area Centro-Nord Italia: è il riferimento mercantile di chi opera in Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche nonché nelle regioni del Nord e la principale Borsa merci italiana utilizzata dalla direzione generale Agricoltura dell’Ue per l’aggiornamento settimanale delle quotazioni nelle diverse piazze comunitarie". Lo annuncia il presidente di Confagricoltura Bologna, Gianni Tosi, sottolineando che il decreto Cun in approvazione prevede l’istituzione di "una o più sedi a livello nazionale".
 
L’Associazione granaria dell'Emilia Romagna (Ager-Borsa merci di Bologna) conta oggi più di 500 operatori iscritti, tra produttori, stoccatori, commercianti e industriali del settore molitorio, pastario, mangimistico e oleario. Al centro anche gli accordi di filiera con la Barilla, il primo operatore d’Italia, che confermano l’Emilia-Romagna polo produttivo d’eccellenza. Per la campagna cerealicola 2015-2016 la Regione Emilia-Romagna ha chiuso un accordo per la fornitura di 120mila tonnellate di grano duro alta qualità al pastificio di Parma, interessando una superficie agricola regionale di circa 20mila ettari.