Circa 500 frutticoltori delle Valli del Noce sono accorsi in massa alla giornata tecnica organizzata a Cles (Tn) dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.
Nel corso della 16ma edizione dell'incontro di aggiornamento con i tecnici del Centro trasferimento tecnologico dopo l'intervento in apertura del direttore generale, Mauro Fezzi, e di Gastone Dallago, responsabile dell’Ufficio frutticoltura, sono stati trattati temi importanti per il comparto, sintetizzati di seguito.

 

Il letame, risorsa per il frutticoltore
Andrea Cristoforetti ha parlato della filiera del letame di qualità, la cui realizzazione potrebbe agevolare gli allevatori nella gestione delle deiezioni e fornire alle aziende frutticole letame di elevata qualità agronomica a costi sostenibili. Sarebbero coinvolti la Fondazione Mach che redige dei protocolli dedicati per la gestione delle deiezioni in allevamento e per la conduzione dei processi di maturazione controllata; gli allevatori che gestiscono le deiezioni; i gestori che conducono i processi di maturazione, trasportano gli ammendanti e curano la rendicontazione economica; le associazioni dei frutticoltori che raccolgono gli ordini di ammendante e gestiscono la logistica delle consegne e i pagamenti.

 

Scopazzi sotto controllo
L’indagine ha interessato 233 ettari in provincia di Trento, di cui 132 nelle Valli del Noce. La situazione è soddisfacente secondo Fabrizio Branz e Andrea Dolzani. Infatti sul portainnesto M9, che interessa ormai l’84% degli impianti, la percentuale di piante infette nel 2012 si è attestata tra lo 0,07 della bassa valle e lo 0,40 dell’alta valle. Negli impianti su portainnesto medio-debole (M26), medio (M106) e forte (Franco), che occupano il restante 16% della superficie delle Valli del Noce, è stata riscontrata una presenza più elevata della malattia a causa della mancata estirpazione delle piante sintomatiche, (obbligatoria insieme alla lotta ai vettori), e ad un ritardato rinnovo di impianti obsoleti.

 

Stanchezza del terreno, un problema emergente
Davide Neri dell’Università Politecnica delle Marche ha spiegato che il problema del reimpianto e del declino produttivo dei suoli sta aumentando nelle aree frutticole e orticole specializzate. I sintomi di stanchezza da reimpianto nei frutteti sono evidenti nel periodo immediatamente successivo al trapianto o appaiono come alterazioni qualitative o quantitative durante il ciclo del frutteto, favoriti da stress abiotici (idrici, in particolare).

 

Contro la stanchezza pratiche agronomiche corrette
Tommaso Pantezzi, Massimo Prantil e Andrea Branz hanno spiegato che negli ultimi anni nelle Valli del Noce si è avuto un forte rinnovo degli impianti e una serie di bonifiche. In alcuni casi la scarsa attenzione durante le lavorazioni ha creato problemi di sviluppo alle piante, accentuando la stanchezza nel suolo. Per arginare il problema sono state condotte prove e confrontate differenti possibilità di gestione del terreno in occasione del rinnovo dell’impianto. Le soluzioni proposte ribadiscono l’importanza delle corrette pratiche agronomiche e dell’apporto di sostanza organica matura.

 

Innovazione varietale e strategie di sviluppo
Secondo Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot le imprese che nel passato hanno differenziato in termini di mercati e prodotti, investendo in ricerca ed innovazione, riescono a mitigare gli effetti della crisi. Un percorso di cooperazione tra i consorzi del Trentino e dell'Alto Adige ha portato a diversi risultati e ha potuto contare su un "sistema" integrato con le istituzioni provinciali, i centri di ricerca e sperimentazione e la consulenza tecnica. Gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove varietà, in uno scenario internazionale che vede la collaborazione con Fondazione Mach e Centro di Laimburg, sono per i produttori una grande risorsa: si aprono così nuovi mercati, si offrono alternative ai consumatori e si previene la pressione competitiva di nuovi paesi produttori.

 

Bostrico, trappole per cattura massale e alcool alimentare
Roberto Torresani ha parlato della problematica dei “bostrici” che risulta strettamente collegata al fenomeno della moria delle piante. La Fondazione Mach ha messo in campo un’attività di prevenzione della moria e alcune esperienze di cattura massale dei coleotteri per ridurre i danni provocati. Sono stati testati una serie di prodotti attrattivi e diversi tipi di trappole facilmente costruibili ed è emersa la notevole efficacia attrattiva dell’alcol alimentare (alcol buongusto) diluito al 70%. Nei frutteti che presentano piante sofferenti o morte, in presenza di bostrico, i tecnici consigliano di posizionare trappole che si possono costruire utilizzando bottiglie in plastica forate e ricoperte di colla. Il consiglio è di 10-15 trappole per ettaro: il numero può essere ridotto a 6-8 trappole se la zona interessata è di 3-4 ettari. La sostanza attrattiva da utilizzare è l’alcol alimentare da aggiungere a cadenza settimanale.

 

Colpo di fuoco, lotta obbligatoria e controlli frequenti
Per il colpo di fuoco, malattia causata dal batterio Erwinia Amylovora, non esistono mezzi di lotta efficaci diretti e specifiche normative prevedono la lotta obbligatoria per limitarne la diffusione. I primi casi nelle Valli del Noce risalgono al 2005; altre annate problematiche sono state il 2007 e il 2010, mentre nel 2012 i casi accertati sono stati 34. I tecnici raccomandano di non creare condizioni favorevoli allo sviluppo di infezioni e di effettuare i controlli per individuare ed eliminare le piante sintomatiche.

 

Rinnovi frutticoli, meno Golden e più varietà nuove per incrementare il reddito
Per Massimiliano Gremes, responsabili qualità di Melinda se oggi possiamo essere soddisfatti di aver raggiunto i risultati che si riferiscono all’architettura-taglia degli impianti, alla riduzione dell’inoculo degli scopazzi, non possiamo ritenerci però appagati dal percorso iniziato ma non concluso dell’adeguamento varietale che prevedeva la riduzione della varietà più coltivata, la Golden Delicious, a favore di altre varietà già affermate sul mercato. In fase di aggiornamento assieme alla Fondazione Mach la lista delle selezioni clonali migliorative. Inoltre il Consorzio Melinda per avere una parte attiva, sia nella ricerca di nuove varietà, sia per riservarsi la possibilità di piantare varietà a club (polpa rossa) oggi presenti nel panorama internazionale, è partner di due nuove società: il Consorzio innovazione frutta e Novamela.