L'alta pressione subtropicale caratterizzerà il territorio italiano in queste giornate che ci accompagneranno al weekend innescando, praticamente all'improvviso, una fase stabile ma soprattutto molto mite. Conseguenze quindi tangibili su molte regioni con la colonnina di mercurio in rapido aumento e cieli sostanzialmente sereni, poche interferenze instabili potranno interessare localmente l'arco alpino e l'estremo Sud.
Il punto della situazione
L'assetto atmosferico sul continente verrà scombussolato dall'ennesima espansione dell'anticiclone africano, che dall'area atlantica si dirigerà verso l'Europa centrale garantendo una successiva parentesi decisamente stabile. Il nostro paese, pur ritrovandosi un po' ai margini, soffrirà di un forte aumento delle temperature, garantito dall'approfondimento di un vortice ciclonico tra le aree occidentali italiane e la penisola iberica.
Quest'ultimo elemento barico scatenerà difatti un flusso di correnti meridionali piuttosto calde che dal cuore dell'Africa risaliranno verso l'Italia e, in particolare, verso le due isole maggiori e l'estremo Sud.
Evoluzione
Nel corso delle prossime ore avremo ancora residui disturbi sostanzialmente relegati sui settori confinali alpini, aree orientali della Sicilia e parte della Calabria, zone ove non sarà difficile dover affrontare qualche fenomeno anche a sfondo temporalesco; sulle restanti zone il quadro meteorologico si presenterà stabile con cieli sereni o poco nuvolosi, in un contesto assolutamente asciutto.
Una ulteriore stabilizzazione garantirà ampi spazi sereni nell'ultima parte della settimana, quando anche su Sicilia e Calabria tornerà il sole e, peraltro, anche un cospicuo aumento dei valori termici. Vivremo una vera e propria impennata termica, soprattutto in Sardegna ove le temperature guadagneranno diversi gradi sopra le medie del periodo, portando connotati praticamente estivi.
Quanto farà caldo
Come accennato, i termometri intraprenderanno l'ascesa dalla giornata di venerdì 24 e, anche se non sono attesi valori così elevati come in Sardegna, la colonnina di mercurio tornerà diffusamente sulla soglia dei 26-27°C lungo la val padana con punte fino a 28-29°C nelle vallate alpine più ampie del Trentino Alto Adige. Qualche grado in più si registrerà al Centro, con massime oltre i 30 gradi su Toscana e Lazio e fino a 32-33°C su alcuni settori dell'estremo Meridione.
Durata dell'ondata di caldo
Si tratterà della classica parentesi dell'estate settembrina, ma nonostante la consistenza non durerà a lungo, tant'è che già da domenica pare possibile un primo cambio di registro che interesserà le regioni settentrionali e parte delle centrali, grazie al transito di una perturbazione nord atlantica.
L'autunno è quindi alle porte dell'Italia, ipotesi supportata dagli ultimi aggiornamenti che ci giungono dai più autorevoli centri previsionali. In vista dell'avvio del prossimo mese di ottobre il nostro paese potrebbe, quindi, trovarsi ad affrontare un vero e proprio attacco che potrebbe giungere dall'artico, in grado di portare il primo freddo di stagione e addirittura l'arrivo delle nevicate sui rilievi dalle quote medie.
Autunno, grandi manovre
Da un rapido sguardo alle alte latitudini è possibile intuire le grandi manovre che porteranno l'autunno sul continente, con la formazione delle vaste depressioni in sede islandese, una vera e propria macchina delle perturbazioni in grado di condizionare il tempo su tutto l'areale europeo, Italia compresa. Occhi puntati quindi sui primi giorni di ottobre, quando la depressione d'Islanda potrebbe sbilanciarsi verso l'Europa centro occidentale, caratterizzando il quadro meteorologico dapprima sulla Gran Bretagna e Francia, per poi successivamente estendere i propri effetti anche sul nostro territorio nazionale.
Tali ondulazioni oceaniche verrebbero oltretutto sospinte da correnti artico marittime anche fredde per il periodo, le quali segnerebbero definitivamente il passaggio di testimone tra l'estate e l'autunno. Se tale ipotesi dovesse trovare conferma nei prossimi aggiornamenti, e le correnti fredde dovessero dunque estendersi sul Mediterraneo, si potrebbe assistere alla burrasca da tempo attesa che metterebbe fine alla stagione calda.
L'energia a disposizione è ancora tanta, rimarchiamo difatti che i valori termici delle acque marine sono ancora elevati, tanto da non escludere la formazione di profondi cicloni mediterranei in grado di assicurare fenomeni intensi, abbondanti e duraturi, talvolta sottoforma di nubifragio o addirittura eventi alluvionali.
Si tratterà del definitivo cambio stagionale? Le premesse confermano.