La parentesi più fredda delle ultime ore, comunque entro i ranghi stagionali, è nata da un flusso freddo artico marittimo che si è diretto fin verso il Mediterraneo, ma il freddo che potrebbe colpire gran parte della penisola nel weekend avrà una componente maggiormente continentale, quindi il raffreddamento sarà avvertito soprattutto sui valori termici.
Analisi
Rammentiamo che previsioni accurate in questo periodo sono alquanto difficili da stillare, per la forte carenza di una parte di dati climatici (Leggi anche: La meteorologia al tempo del coronavirus). Abbiamo difatti notato un'importante discontinuità dei modelli matematici che, con cambi di rotta repentini anche nell'arco della stessa giornata, mettono a dura prova il lavoro dei meteorologi. Cercheremo però di analizzare quello che riteniamo più "sicuro", ovvero il comportamento di alcuni elementi barici che prevedono una fisiologica stabilità evolutiva.
Per elementi barici affidabili intendiamo le alte e, di conseguenza, le basse pressioni collocate sull'areale europeo - ma più in generale in sede emisferica - perché gli effetti di tali distribuzioni potrebbero condizionare radicalmente l'andamento di vaste aree dell'Europa con un afflusso di gelo intenso.
Gelo che sta particolarmente caratterizzando l'Europa orientale e che ben presto raggiungerà anche Grecia e Turchia. In risposta avremo però l'anticiclone delle Azzorre che agguanterà i settori occidentali e da lì tenterà la sortita verso i settori settentrionali dell'Atlantico. Non si tratterà di un caso isolato, ma di ripetute manovre che potrebbero ripetersi nel corso delle prossime settimane, anche se la struttura anticiclonica verrebbe disturbata dal ritorno di un'attività ciclonica in Atlantico.
Breve termine
Un breve intermezzo a tratti maggiormente mite, nella quale si registrerà anche una parziale risalita delle temperature, precederà la fase meteorologica più rigida. In queste ore difatti è tornato a farci visita l'anticiclone, che dal Mediterraneo occidentale sta portando i propri effetti anche su gran parte del territorio nazionale.
Un tentativo però che non riuscirà però con successo su tutt'Italia, perché il paese si troverà in terra di nessuno con l'anticiclone ad Ovest e le fredde correnti settentrionali ad Est con gli effetti maggiori di quest'ultime principalmente sui Balcani. Nel complesso la parentesi si presenterà relativamente stabile, specie sulle regioni del Centro-Nord, sulle aree orientali invece si avvertiranno le prime avvisaglie di un sostanziale cambiamento del quadro meteo climatico, in quanto l'aria gelida in discesa dal comparto russo europeo si avvicina rapidamente alle regioni adriatiche e andrà a lambirle provocando una flessione termica sensibile e un aumento della variabilità con addensamenti orografici.
Si attiveranno delle precipitazioni sparse che, associate alla diminuzione delle temperature, potrebbero trasformarsi in fiocchi bianchi a bassa quota o comunque sulle aree collinari. Un secondo vortice depressionario Nord Atlantico potrebbe animare la situazione portando un blando peggioramento al Centro Sud e tra le due isole maggiori, in particolare sulle tirreniche. Sono attese nevicate a bassa quota e lungo la dorsale appenninica centro meridionale, ove localmente potrebbero anche essere moderate.
Le precipitazioni più intense le avremo però sui settori confinali dell'arco alpino, in quanto una tesa circolazione dai quadranti settentrionali sospingerà ammassi nuvolosi che garantiranno intense nevicate. Sulle aree settentrionali italiane, più protette dai massicci montuosi a questo tipo di circolazione, le giornate verranno diversamente caratterizzate da un ampio soleggiamento con al più qualche nebbia durante le ore più fredde in Val Padana centrale, specie in questa seconda parte della settimana.
Il periodo più freddo dell'anno
Il gelo interesserà molte zone d'Europa, questo è ormai certo. Per la prossima evoluzione ci sono buone probabilità per un "Ovest shift", ovvero una deriva occidentale della massa fredda che, dopo aver colpito profondamente i settori orientali del vecchio continente, dovrebbe dirigersi verso quelli centro settentrionali.
L'aria fredda continentale potrebbe toccare addirittura il Regno Unito e successivamente l'Atlantico, questo perché - come accennato - l'alta pressione delle Azzorre terrà a freno l'attività depressionaria oceanica. C'è però un'incognita, perché se il blocco in formazione tra Iberia e Atlantico occidentale risultasse più consistente del previsto, il gelo potrebbe invece interessare con maggior decisione il Mediterraneo coinvolgendo anche la penisola italiana. Nel prossimo appuntamento avremo sicuramente le idee più chiare sulle dinamiche del Vortice Polare, il quale ha subito un profondo ribaltamento proprio in queste ore e andrà sicuramente a condizionare le sorti meteorologiche del prossimo periodo.
Tendenza
Si prevede quindi un periodo tutto sommato "tranquillo" con al più modesti disturbi generati dalle interferenze artiche che lambiranno l'Italia. Non mancherà però una flessione termica sensibile che porterà le temperature al di sotto delle medie per qualche giorno, in attesa di una parentesi invernale di spessore che potrebbe colpirci tra l'ultima decade di gennaio e la prima metà di febbraio.