Il punto della situazione
Chiuso il capitolo freddo delle settimana scorsa, i termometri hanno di nuovo guadagnato terreno verso l’alto e saliranno ulteriormente nei prossimi giorni, in particolare per le aree interne centro-meridionali e le due Isole Maggiori.
La nuova fase di maltempo annunciata, che inizierà a colpire il Nord in queste ore, è infatti preceduta da un richiamo prefrontale caldo in risalita dal Nord Africa.
Le temperature in alcune località sono tornate su valori praticamente estivi, con punte non lontane dai 30 gradi.
Nel dettaglio i capoluoghi italiani più caldi: in testa abbiamo Olbia con 28°C, poi Foggia e Palermo con 27°C, seguono Cagliari e Pescara con 26°C, Agrigento, Chieti e Nuoro con 25°C, chiudono Ascoli Piceno, Barletta, Cosenza, Trani e Trapani con 24°C.
Analisi barica
L’ultima emissione dei modelli previsionali confermano il trend meteo ipotizzato nel precedente appuntamento.
In queste ora ha preso vita un deciso cambio di registro con un forte peggioramento che ha fatto capolino sull'area alpina, già interessata da vivaci rovesci tra il 25 ed il 26 aprile. Il nucleo depressionario artico penetrerà nel Mediterraneo occidentale con una traiettoria ovest-est, favorendo in tal modo maltempo diffuso e incisivo.
La graduale evoluzione sui settori orientali attiverà nei giorni successivi, indicativamente fino al 28 aprile, piogge e netto calo termico su quasi tutte le regioni italiane.
Abbondanti nevicate sono attese sulle Alpi sopra i 1000 metri di quota.
Primo maggio: torna l’alta pressione
Le ultime novità delineano chiaramente anche i primi giorni del mese di maggio. Già dal 30 aprile, difatti, il campo barico avrà modo di strutturarsi con decisione proponendo un periodo sotto la protezione dell'anticiclone subtropicale.
A dire la verità, non solo la penisola italiana si ritroverà sotto l’egemonia dell’alta pressione, ma anche quasi tutto il vecchio continente potrà godere di cieli prevalentemente sereni ed un clima tardo primaverile.
Insisteranno correnti molto miti di chiara origine subtropicale; queste garantiranno naturalmente un netto aumento termico.
Tante piogge, ma non dall’Atlantico
Le responsabilità atlantiche di portare le piogge sull’Italia non sono ancora state rispettate in questo 2017, ma per fortuna l’Artico si è preso carico di alleviare la profonda crisi idrica che affligge il Paese.
Solo le grandi perturbazioni oceaniche sono in grado di assicurare un apporto equilibrato di precipitazioni alle nostre terre, a differenza delle più sgarbate saccature fredde artiche, portatrici di fenomeni violenti ed in forma più localizzata, per nulla favorevoli all’agricoltura.