La difesa del melo dall'afide grigio è sostanzialmente sotto controllo.
Questo quanto emerge dai quattro lavori che negli atti delle Giornate fitopatologiche 2020 hanno riguardato la difesa del melo dall'afide grigio. Di questi, un lavoro riguarda anche l'afide lanigero ed uno è relativo alla selettività dei nuovi aficidi nei confronti di Ahpelinus mali e un altro nei confronti dei fitoseidi (A. Andersoni).

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Difesa e diserbo, lo stato dell'arte

Dopo il ritiro dal mercato di imidacloprid e thiametoxam era necessario rivedere complessivamente la strategia di difesa. In questo contesto sono quindi stati tre i “Centri di saggio” che hanno lavorato su questa problematica: la Fondazione Mach di San Michele all'Adige, Astra di Tebano e il Consorzio agrario di Ravenna.

I lavori hanno principalmente riguardato la valutazione di recenti sostanze attive, sulfoxaflor e flupyradifuron, che da sole, e/o in integrazione con altri aficidi, sono state in grado di fornire risultati comparabili con imidacloprid ed hanno complessivamente consentito di tenere sotto controllo la Dysaphis plantaginea che, specie negli ultimi anni è stata particolarmente diffusa.
Il pacchetto dei prodotti impiegati nelle diverse prove comprendeva, oltre al sulfoxaflor e al flupyradifuron, lo spirotetramat, il flonicamid e, pur con un'attività leggermente inferiore, anche l'acetamiprid.
La strategia di difesa che ha fornito i migliori risultati ha previsto l'esecuzione di due interventi con i prodotti precedentemente richiamati, applicati in pre e/o post fioritura.

La revoca del Clorpirifos e del Clorpirifos metile, dopo l'ormai storico ritiro dal mercato del vamidotion, sta invece creando sempre più problemi per il controllo dell'afide lanigero.
Nei confronti dell'afide lanigero una delle prove condotte ha manifestato una discreta azione secondaria dello spirotetramat impiegato in post fioritura, mentre gli altri prodotti, impiegati per la difesa dall'afide grigio, hanno rilevato una certa attività, anche se non completa.

In questo contesto sempre più importante l'attività dell'Aphelinus mali, in grado di parassitizzare l'afide lanigero, anche se, a causa dello sfasamento temporale dei cicli biologici, non sempre è sufficiente per contenerlo ed è quindi necessario rivedere complessivamente le strategie di difesa.
Diventa quindi molto utile la valutazione della selettività dei nuovi prodotti ora disposizione. A tal fine, nel corso del 2018 e del 2019, la Fondazione Mach ha condotto due prove di laboratorio per valutare la selettività del sulfoxaflor. Tali esperienze hanno dimostrato che il sulfoxaflor ha una tossicità moderata nei confronti dell'Aphelinus mali, ma è significativamente più selettivo dell'imidacloprid e della deltametrina.

Per quel che riguarda la messa a punto di strategie nella difesa dall'afide lanigero, da segnalare un altro lavoro, realizzato da Fondazione Mach e Gowan, in cui è stato significativamente valutato un effetto positivo del bagnante sorbitan mono oleato etossilato (Mago) che, aggiunto ad una miscela di acetamiprid + fosmet, ha significativamente contribuito a contenere l'avversità.

Queste alcune analisi sintetiche e soggettive, per una lettura più completa dei lavori si invita ad acquisire gli atti prendendo contatto direttamente con la segreteria organizzativa delle Giornate fitopatologiche al seguente indirizzo email: giornatefitopatologiche@unibo.it.
Le Giornate fitopatologiche, a cadenza biennale, rappresentano un momento di confronto e di discussione tra gli esperti della fitoiatria italiana. 
L'edizione 2020 ha prodotto oltre 130 lavori raccolti in circa 1200 pagine. 
 
In un'ottica di divulgazione, AgroNotizie ha riassunto i contenuti in un ciclo di articoli dal nome "Difesa e diserbo, lo stato dell'arte" dedicati alla difesa dalle avversità animali, difesa dalle malattie, controllo delle infestanti e mezzi di difesa.

 

L'articolo è stato modificato dopo la sua pubblicazione: il bagnante Mago è registrato in Italia