Dimetoato, come è andata a finire?
Nella riunione tenutasi a Bruxelles il 14-15 aprile scorso (avevamo scritto 13-14: scusate) la discussione della richiesta francese di vietare l'uso del dimetoato sull'ortofrutta e di bloccare le importazioni di ciliege da quei Paesi che ne consentono l'uso sulla drupacea si è conclusa con un quasi nulla di fatto.
I rappresentanti della Commissione Ue non hanno ritenuto sufficienti le argomentazioni della Francia per invocare l'applicazione dell'articolo 69 del regolamento 1107/2009, che entra in gioco quando esiste una concreta probabilità che l'utilizzo di un prodotto fitosanitario o un coadiuvante comporti “un rischio grave per la salute umana o degli animali o per l’ambiente”.

Alla base della richiesta francese di bandire il fosforganico vi è infatti l'incertezza sulle proprietà tossicologiche di tre metaboliti, questione ben nota ed esaminata accuratamente nel 2014 con la decisione delle autorità europee e nazionali di sviscerare completamente l'argomento durante il processo di rinnovo dell'approvazione europea della sostanza, in scadenza a luglio del 2018.
La particolare enfasi data dalla Francia all'intera situazione è stata anche causata dai preoccupanti risultati del monitoraggio dei residui di antiparassitari sulle ciliege: numerosi superamenti dei limiti massimi sono proprio a carico del dimetoato, i cui Mrl sono di 0,2 mg/kg. Poichè questi episodi sembrano circoscritti alla sola Francia, buona parte dell'assemblea ha invitato il rappresentante transalpino ad approfondire le indagini tra i suoi agricoltori, solo un paese (oltre la Francia) ha votato a favore della proposta di bando, un altro ha votato a favore della revoca del solo ciliegio, tredici rappresentanti hanno rigettato la proposta, privilegiando di accelerare la revisione già in corso, infine due Paesi, tra cui riteniamo ci sia anche l'Italia, hanno dichiarato che nel 2016 non concederanno deroghe per emergenza fitosanitaria al dimetoato sulle ciliege. Nessun blocco quindi alle ciliege provenienti dalla Turchia, dove sono peraltro in vigore gli stessi limiti massimi di residuo fissati nella Ue.

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
  1. SUMMARY REPORT OF THE STANDING COMMITTEE ON PLANTS, ANIMALS, FOOD AND FEED HELD IN BRUSSELS ON 14 APRIL 2016 - 15 APRIL 2016 (Section Phytopharmaceuticals - Pesticides Residues).