La plastica per come la conoscevamo sta progressivamente lasciando il passo ad altri materiali più eco-compatibili. Sebbene il classico polietilene sia in teoria perfettamente riciclabile, non sempre è possibile raccoglierlo, processarlo e rigenerarlo. Una porzione di esso va quindi a finire nell’ambiente ove tende a frammentarsi aumentando ulteriormente l’esposizione ambientale.
Ben lo sanno i ricercatori di biologia marina che avrebbero verificato l’insorgenza di alcuni problemi di tipo endocrino a carico dei grandi cetacei filtratori. Problemi attribuibili secondo gli scienziati proprio alle plastiche convenzionali.

Da alcuni anni la ricerca ha quindi focalizzato sulla sintesi di materiali plastici che avessero però una Natura differente, ovvero fossero ricavati da matrici vegetali e si degradassero in un lasso accettabile di tempo.
 
Anche BASF ha investito in questo ramo di business e ha realizzato Ecovio®, una bioplastica compostabile secondo gli standard internazionali. Utile per produrre shoppers e altri articoli similari, Ecovio® si presta anche per la realizzazione di teli per la pacciamatura. Nelle condizioni tipiche di campo, infatti, Ecovio® va incontro a un processo di biodegradazione da parte dei microrganismi presenti nel suole e in capo a poche settimane si trasforma in compost.
Infine, la sua elasticità e la sua resistenza all’umidità lo rendono affidabile nel tempo anche per gli usi all’aperto, come quelli agricoli.