Oltre il 90% degli agricoltori non sa cos’è il Pan (Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) e il 70% non sa che da gennaio 2014 sarà obbligatoria la difesa integrata.

Mancano cinque mesi all’entrata in vigore della “Difesa integrata obbligatoria” e un’indagine condotta da AgroNotizie e dal Collegio degli Agrotecnici di Ravenna ha evidenziato come manchi consapevolezza, da parte degli agricoltori, di questo cambio epocale nella gestione della difesa delle colture. 

E’ passato circa un anno dalla pubblicazione del D.Lgs. 150 che recepisce in Italia la Direttiva 128/2009 Ce. Mancano cinque mesi all’obbligo di applicazione della difesa integrata su tutte le coltivazioni agrari in Italia.
Ma gli agricoltori non hanno alcuna consapevolezza di questo cambiamento epocale.
No, non sono un inguaribile pessimista. E’ la realtà che è emersa da un’indagine condotta da AgroNotizie in collaborazione con l’Albo degli Agrotecnici su un campione di agricoltori della provincia di Ravenna, nel corso del convegno su "Uso sostenibile degli agrofarmaci: verso la difesa integrata obbligatoria dal 2014".


I risultati

Praticamente nessuno conosce il Pan e meno del 30% ha la consapevolezza che cambierà, e di molto, il modo di fare agricoltura.
Se ne è parlato a Faenza (RA) in occasione di un incontro organizzato da AgroNotizie e dal Collegio provinciale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati di Ravenna.
La serata è stata introdotta da una relazione di Ivano Valmori, direttore di AgroNotizie, sul D. Lgs. 150 in cui è stato illustrato lo stato di fatto del decreto a cui sono seguite due relazioni sull’attuale bozza del Piano relativamente alla formazione e alla gestione dell’ambiente (acqua e zone protette) da parte di Floriano Mazzini – Regione Emilia Romagna e sulla gestione della difesa integrata, delle attrezzature e dello stoccaggio in azienda, da parte di Tiziano Galassi – Regione Emilia Romagna.

Di fatto sono emersi molti spunti di riflessione.
  • l’Italia è il paese con il minore numero di irregolarità nella produzione agroalimentare in Europa grazie all’impegno trentennale nella difesa integrata, ma oggi solo chi aderisce a misure agroambientali è in grado di dimostrare l’impegno profuso. Dal 2014 tutte la aziende dovranno invece registrare tutte le informazioni di campo;
  • per chi aderisce alle misure agroambientali e per chi produce in Global Gap non cambierà nulla. Ma si tratta di una percentuale esigua di aziende (probabilmente quel 9,3% che "sa");
  • molti degli obblighi legati all’applicazione della difesa integrata obbligatoria sono a carico delle Regioni e della Pubblica amministrazione che dovrà svolgere assistenza tecnica per le aziende e le loro associazioni;
  • l’approvazione del Pan, con le norme pratiche di attuazione, non sarà pronto prima dell’autunno, con pochi mesi per la sua attuazione;
  • ci sono molte opposizioni all’attuale bozza del Pan da parte di oltre 100 portatori di interesse, per cui durante l’estate sono previsti molti emendamenti;
  • per chi si occupa di commercializzazione (Gdo, mercati, aziende alimentari), quanto previsto dal D.Lgs. 150 è un prerequisito. Per cui l’agricoltura dovrà attivarsi per fornire alla filiera tutte le informazioni previste dalla norma.




Faenza, folta la partecipazione del pubblico di agricoltori e tecnici

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Il presidente nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati, Roberto Orlandi


L’incontro è terminato con un dibattito televisivo condotto da Sauro Angelini di Agrilinea. Nella foto Sauro Angelini, Ivano Valmori e Claudio Valmori, Presidente del Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Ravenna.


In foto: Sauro Angelini, Ivano Valmori e Claudio Valmori,
presidente del Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Ravenna