Sono gli espositori e le organizzazioni a chiederlo e i promotori non si tirano indietro. La pandemia e le misure restrittive che ne sono derivate, non hanno risparmiato il settore della meccanica agricola francese che, a quanto pare, ha richiesto a gran voce lo spostamento della prossima edizione del Sima - la fiera parigina dedicata alla meccanica agricola - di recente ricollocata a novembre 2020 in sovrapposizione alla bolognese Eima International (prevista dall'11 al 15 novembre 2020).

"Gli organizzatori del Sima - si legge nella nota ufficiale - hanno deciso di riportare la prossima edizione dello show alle sue storiche date e quindi a febbraio 2021", precisamente dal 21 al 25.
Questo, spiegano, non ha nulla a che vedere con le ambizioni a lungo termine della kermesse, che rimangono invariate tanto nei contenuti quando nell'intenzione di riposizionarsi - già dal 2022 - nel mese di novembre e precisamente dal 6 al 10.

Un passo indietro che desta qualche perplessità soprattutto a fronte delle motivazioni che, secondo quanto spiegato nella conferenza stampa indetta dagli organizzatori a settembre del 2019, stavano alla base del riposizionamento "novembrino" annunciato ad aprile 2019. Febbraio oltre a non essere ritenuto un buon momento per le decisioni d'acquisto degli agricoltori - avevano spiegato - risultava essere sold-out a causa del fitto calendario di eventi del polo fieristico Parco delle esposizioni di Parigi Nord Villepinte.
 

Ed Eima International?

"Prendiamo atto della decisione degli organizzatori del Sima di rinviare il loro evento a febbraio" commenta Alessandro Malavolti, presidente FederUncoma, l'ente organizzatore di Eima International. "Da parte nostra, ogni decisione relativa ad eventuali cambiamenti delle date di Eima International, verrà presa soltanto in presenza di elementi certi. Decisione da condividere con la nostra base associativa e con gli espositori della rassegna seguendo due linee guida: garantire la sicurezza dell'evento in accordo con i dettami governativi e valutare gli effetti dell'andamento del mercato di comparto, messo in grave difficoltà dalla difficile situazione sanitaria a livello mondiale".