Confermano il trend negativo le vendite di macchine agricole sul mercato italiano nel primo trimestre del 2013: è ormai il quinto anno che si assiste a una riduzione costante delle immatricolazioni.

Dopo aver chiuso il 2012 con un calo per le trattrici del 17,4%, con un numero di macchine di poco superiore alle 19.300 unità (il minimo storico dal 1954), nei primi tre mesi dell’anno in corso le trattrici registrano un ulteriore calo del 3,14%, in ragione di 4.751 macchine complessivamente immatricolate.

In calo anche le trattrici con pianale di carico (motoagricole), che segnano -24,5%, e i rimorchi (-8,8%), mentre l’unica tipologia di macchine che segna un attivo è quella delle mietitrebbiatrici (+32,3%), un dato comunque poco significativo perché riferito ad un numero di unità molto modesto (45 macchine vendute nel trimestre rispetto alle 34 dello stesso periodo 2012).

Al di là della media nazionale, si notano andamenti difformi nelle varie Regioni, con immatricolazioni di trattrici in crescita nell’Emilia-Romagna (+8%), in Lombardia (+16%) e in Puglia (+24%), e cali vistosi in Campania (-32%), Lazio (-7%), e Veneto (-20%).

La crisi del mercato italiano si evidenzia anche nel rallentamento delle importazioni, mentre la maggiore vivacità dei mercati esteri spinge le esportazioni italiane, che registrano a fine 2012 un incremento in valore pari all’8,8% per le trattrici e al 7,7% per le altre tipologie di mezzi. Il saldo della bilancia commerciale risulta in attivo giacché - sempre secondo gli attuali dati Istat - a fronte di 17.362 trattrici importate nel corso del 2012, per un valore pari a 412 milioni di euro, l'Italia ne avrebbe esportate 74.762, per un valore pari a 1,664 miliardi di euro.

I mercati esteri rappresentano ormai da anni lo sbocco migliore per i produttori italiani di macchine agricole, che offrono tecnologie molto apprezzate all’estero e che debbono compensare la grave contrazione del mercato nazionale - spiega il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni - Tuttavia non è pensabile che l’industria della meccanica agricola possa rassegnarsi ad una ‘smobilitazione’ sul mercato interno, perché l’Italia ha un sistema agricolo importante, che senza l’immissione di nuove tecnologie e senza un ricambio del parco macchine perde competitività ed efficienza”.

Federunacoma sta mettendo in campo iniziative per rilanciare il mercato: tra queste, un’indagine specifica presso le aziende agricole per analizzare i fattori che rendono sempre più difficile e oneroso per le aziende stesse l’investimento nell’acquisto di mezzi meccanici. “Più riusciamo ad analizzare scientificamente le cause di questa crisi degli investimenti - conclude Goldoni - meglio possiamo sviluppare strategie d’intervento anche in sede politica”.