I visitatori che varcano l'ingresso del Giardino Inglese della Reggia di Caserta, nel periodo che va dalla fine del mese di novembre all'inizio del mese di maggio, possono ammirare la fioritura delle scolle delle camelie. Questi devono, una volta entrati nel Giardino Inglese, prendere il viale sulla destra, superare la piccola Nolina longifolia dalla corteccia sugherosa e dalla chioma "disordinata" e dopo svoltare a sinistra seguendo il boschetto di agrifogli.
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Dopo una ventina di metri si troveranno sulla loro sinistra la scolla della camelia "madre", la prima camelia (Camellia japonica) arrivata nell'Europa continentale alla fine del Settecento. La scolla era un termine dialettale che serviva nel giardino per indicare un fazzoletto di terra destinato alla collezione di piante rare. Una lapide posta dal Garden Club di Caserta nel 1979 ricorda questo primato tutto casertano. Quello che oggi rimane della camelia madre a fiore semplice, di colore rosso, sono alcuni polloni che circondano la vecchia ceppaia. I polloni hanno dato vita ad un esemplare alto cinque metri che rifiorisce ancora abbondantemente ogni anno ricoprendosi poi di frutti. La camelia fu probabilmente portata a Caserta nell'aprile del 1786 dal tedesco Johann Andreas Graefer arrivato dall'Inghilterra, come british gardener and nursery man, e artefice della realizzazione del Giardino Inglese nel Parco della Reggia insieme all'architetto Carlo Vanvitelli. La camelia fu menzionata nel "Synopsis Plantarum Regii Viridarii Casertani" redatto da Giovanni Graefer nel 1803, praefectus del Giardino Inglese e figlio di J. A. Graefer.
Camellia japonica
(Fonte foto: Addolorata Ines Peduto - Associazione Pubblici Giardini)
A questo punto i visitatori che vogliono approfondire la conoscenza del genere camelia e godere delle fioriture, che vanno dal colore bianco al rosa e al rosso con tutte le variegature possibili, possono continuare il percorso di visita, inoltrandosi nel giardino fino alla collezione delle camelie ottocentesche.
Questi devono, pertanto, arrivare alla fontana del pastore e seguendo il declivio della collinetta attraversare il "Bagno di Venere" e la grotta semicircolare detta "Criptoportico", immersa nella penombra, per seguire il lungo canale d'acqua che conclude il suo percorso nel lago con al centro due isolette. Dalle rive del lago un sentiero si inoltra fino alle antiche serre e alla "scuola botanica", dove le piante sono ordinate secondo la classificazione sessuale di Linneo, che confermano come il giardino non fosse solo luogo di svago e di delizie ma anche luogo di attività vivaistiche e produttive e di conoscenza scientifica.
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Superate le antiche serre, e lo specchio d'acqua chiamato "Acquario" che ospita piante acquatiche, appaiono le camelie ottocentesche che occupano due scolle. Dalle scolle si scorge la Serra Monumentale realizzata dopo l'Unità d'Italia quando direttore del Giardino Inglese era l'insigne botanico Nicola Terracciano. Le varietà di Camelia japonica presenti nelle scolle sono elencate in un leggìo sistemato dinanzi ad una delle scolle che riproduce in mappa l'ubicazione delle varietà ed i relativi nomi.
Camellia japonica Alba simplex
(Fonte foto: Addolorata Ines Peduto - Associazione Pubblici Giardini)
Dai documenti di archivio risulta che le camelie venivano regolarmente vendute ed erano più di ottanta quelle che ritroviamo nel "Catalogo delle Piante moltiplicate che si vendono nel Reale Giardino Inglese di Caserta" del 1856 dei giardinieri G. D'Alessio e G. Ascione. I visitatori scopriranno che le fioriture precoci della Camellia japonica ‘Rubra Simplex', 'Alba Plena' e 'Debutante' rallegrano con eleganza le fredde giornate invernali ed è la fioritura della Camellia japonica ‘Gran sultano' a salutare la fine della primavera preannunciando l'arrivo dell'estate con il suo fiore immenso dal colore rosso.
A cura di Addolorata Ines Peduto, socia dell'Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Regione Campania
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