Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato ieri che entro il 2018 sarà impegnata tutta la dotazione del Psr 2014-2020 - 1836 milioni di euro di spesa pubblica - con una quota di spesa rendicontabile a Bruxelles ben superiore a quella oggi richiesta. Necessario corollario, gli imprenditori agricoli saranno presto investiti dall'onda d'urto dei nuovi bandi e degli aiuti targati Ue.

Resta però sullo sfondo, una spesa pubblica totale ferma - secondo Regione Campania - a 100 milioni di euro, poco più di 98 milioni secondo i dati Agea al 30 giugno. La reazione delle organizzazioni agricole è stata di attesa, non certo polemica, ma di certo neppure entusiasta. Inizia evidentemente a farsi largo l'idea che il Psr difficilmente si risolleverà, un'idea che scaramanticamente nessuno vuole evocare direttamente. Ecco le reazioni delle tre principali organizzazioni agricole campane.
 

Coldiretti Campania

Sull'evento di ieri ha di fatto steso un vero e proprio silenzio stampa. Eppure, a ben vedere, l'organizzazione agricola porta a casa alcuni risultati importanti. Nei documenti forniti ai giornalisti c'è l'ammissione che il rapporto con Agea, ai fini dei pagamenti, e in special modo sulle misure a superficie, è inceppato, e c'è bisogno di una bilaterale in grado di snellire i processi, evitare i problemi informatici e, in definitiva, velocizzare i pagamenti.

Altro risultato portato a casa è sicuramente il "pacchetto giovani" - la combinazione tra premi per il primo insediamento e contributi agli investimenti dei giovani che succedono in azienda ai genitori - più volte invocato dall'organizzazione capitanata in Campania dal vicepresidente nazionale Gennarino Masiello, e di prossima pubblicazione. Un silenzio che si spiega solo con il clima di attesa rispetto alla effettiva velocizzazione della spesa.
 

Cia Campania

Il vicepresidente nazionale della Cia Alessandro Mastrocinque, con una breve nota stampa, prova ad esternare così la propria soddisfazione: "Sburocratizzazione, apertura ai giovani e massima risolutezza per evitare disimpegni dell'ultim'ora, serve infatti garantire che i soldi del Psr vadano a chi si occupa davvero di far crescere il settore". Un'affermazione che contiene il timore, che De Luca punta a scongiurare.

E ancora: "Tra le priorità di indirizzo illustrate dal presidente De Luca - evidenzia Mastrocinque - cogliamo una forte apertura alla richiesta di semplificazione e di informatizzazione delle procedure di accesso alle misure del Psr. Ne siamo soddisfatti, da anni chiediamo infatti la realizzazione di strumenti quali il fascicolo elettronico per le aziende agricole e la carta di identità digitale aziendale in direzione di un più ampio processo di digitalizzazione dell’intera documentazione oggi richiesta agli agricoltori. Nell'interesse di chi fa impresa e fa crescere il territorio, bisogna rispettare il principio di richiesta minima di documentazione. Vigileremo affinché alle parole seguano i fatti".
 

Confagricoltura Campania

Un'altra novità esposta durante la conferenza stampa è stata quella della possibilità di modificare ulteriormente il Psr Campania, per renderlo più aderente alla realtà imprenditoriale campana. Su tale aspetto si incentrava il contenuto della breve nota di Confagricoltura Campania sulla necessità di rendere gli investimenti degli imprenditori sempre riconoscibili ai fini della spesa ammissibile, anche se effettuati durante il periodo di chiusura dei bandi delle misure a investimento.

Sono tanti gli aggiustamenti di tiro ancora necessari a centrare gli obiettivi, che evidentemente preoccupano le organizzazioni agricole, che tentano al tempo stesso di incoraggiare il governo regionale a tirar fuori il Psr Campania dalle secche in cui era finito fin dalla scorsa legislatura regionale.