Un partenariato per cambiare il modo di valutare la salute delle api nell'Unione europea. È il risultato principale di un incontro scientifico che si è tenuto nei giorni scorsi a Bruxelles. Vi hanno partecipato più di 120 delegati di organizzazioni scientifiche, organismi dell'Ue, ricercatori, apicoltori, gruppi di agricoltori e Ong.
 

Verso un partenariato europeo delle api

La piattaforma si chiamerà European Bee Partnership. L’iniziativa è stata presentata a Bruxelles nel corso di un simposio scientifico organizzato dall'associazione degli agricoltori Copa-Cogeca assieme all'Epba (l’associazione europea degli apicoltori professionali), a Bee Life (European apiculture coordination) e all'Ecpa (la European crop protection association) con il supporto del Parlamento europeo. La riunione si è tenuta nell'ambito della Settimana annuale delle api e dell'impollinazione del Parlamento europeo. Si è parlato anzitutto di come migliorare la raccolta e la condivisione dei dati sulle api.
 

“Rendere il partenariato più ampio e rappresentativo possibile”

Tra i più attivi per fondare questo nuovo organismo che mira alla salvaguardia delle api e del settore apicolo gli esperti dell'Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare che ha sede in Italia, a Parma.
C'è la volontà di collaborare da parte di tutti i gruppi rappresentati – ha sottolineato Simon More che presiede il gruppo di lavoro Must-B dell'Efsa sui rischi per le api – L'Efsa faciliterà l'istituzione di un gruppo per rendere possibile il partenariato europeo sulle api. Ma questo è solo l'inizio. Saranno necessari molti altri dibattiti per rendere il partenariato il più ampio e rappresentativo possibile. Questo deve essere un partenariato dei portatori di interesse per i portatori di interesse, un partenariato della volontà fondata sulla fiducia reciproca. È questo l'unico modo in cui possa avere successo”.
 

Migliorare la condivisione e la gestione dei dati

Finita la Bee week 2017, la settimana europea dedicata alle api, non si è certo esaurita l’attenzione attorno a questo tema.
Lo spirito – ha dichiarato Mariya Gabriel, presidente del gruppo di lavoro del Parlamento europeo sull'apicoltura e la salute delle api – è sempre stato quello di richiedere una maggiore collaborazione tra tutti i settori e livelli. La presenza di così tanti attori e esperti è incoraggiante”. Gabriel ha poi sottolineato agli ospiti presenti che “i vostri sforzi e preziosi contributi saranno decisivi per rendere questo evento un successo. Tuttavia, il nostro obiettivo deve estendersi oltre la Bee Week. È essenziale che gli apicoltori, gli scienziati, le Ong, i produttori, gli agricoltori, i veterinari e le istituzioni dell'Ue continuino a riunire i propri sforzi per una migliore condivisione e gestione dei dati, a rafforzare la nostra collaborazione e a consentire una valutazione più solida della salute delle api nell'Ue”.
 

Apicoltura, fioccano le proposte per riformare il settore

Che l’apicoltura fosse al centro dell’attenzione delle istituzioni europee si era capito anche qualche settimana fa quando la commissione Agricoltura e sviluppo reale del Parlamento europeo aveva organizzato un’audizione pubblica dedicata proprio alla situazione del settore apicolo. Era emerso, ad esempio, che il 65% del miele consumato dai cittadini dell’Unione arriva ai compratori tramite il commercio al dettaglio e solo il 35% tramite quello all’ingrosso.
Molte erano state le proposte formulate: dalla denominazione di origine del miele sulla bottiglietta al miglioramento della tracciabilità, fino all’esclusione dei mieli non naturali, come quello prodotto dalla resina. Si era poi sottolineata l’importanza della formazione dei giovani apicoltori professionisti per l’acquisizione di competenze specifiche. Ora, con la nascita di un partenariato europeo sulla salute delle api, il primo passo verso un nuovo modo di concepire il settore apicolo è stato fatto.