Due i requisiti per potersi iscrivere al portale: essere digitali e lavorare nel campo delle Life Sciences, quindi medicina, ma anche agricoltura.
Dopo il lancio del portale, a Milano si è tenuto a inizio novembre un evento, in cui le prime 15 startup iscritte hanno presentato al pubblico le loro idee.
Grants4Apps fa parte di un progetto globale di Bayer che si traduce in ogni paese in iniziative ad hoc. A Milano, cuore del motore innovativo italiano, è nato il portale che serve alle startup per farsi conoscere e a Bayer per contaminarsi con un mondo dinamico, innovativo e digitale.
"Bayer sa fare innovazione di prodotto molto bene", spiega ad AgroNotizie Stefano Beltramolli, a capo dell'It di Bayer Italia.
"Ma come tutte le grandi aziende ci manca quella forza innovativa, talvolta rivoluzionaria, che hanno le piccole startup, capaci di creare nuovi modelli di business. Con Grants4Apps vogliamo dare l'opportunità a queste aziende nascenti di farsi conoscere, di trovare investitori, collaboratori e, in alcuni casi, di accedere all'acceleratore di Bayer a Berlino. Ma siamo interessati anche a farci contaminare da loro, a raccogliere idee e spunti per migliorare il nostro business".
Bayer sta infatti attraversando un periodo di transizione, una vera digital revolution. Non più solo innovazione di prodotto, ma anche servizi a complemento e nuovi modelli di business.
Ma per un'impresa strutturata, creare innovazione non è semplice. Ecco il motivo di Grants4Apps. Di acquisire le startup ancora non se ne parla, ma a Milano è stato creato un vero e proprio osservatorio che ad oggi ha recensito più di 400 aziende innovative 'da tenere d'occhio'.
Queste startup potranno iscriversi al portale che sarà anche un magazine, visto che le migliori case history verranno raccontate. "Una redazione dedicata si prenderà cura del progetto editoriale con articoli di scenario sulle direzioni evolutive del settore e racconterà le storie delle persone dietro alle startup", spiega Daniele Rosa, direttore comunicazione di Bayer Italia.
E' il caso di Cowmatix, una startup che ha messo a punto un sistema automatizzato per la diagnosi tramite termografia di patologie alle zampe dei bovini da latte.
L'obiettivo è identificare precocemente e in maniera low-cost le patologie per intervenire tempestivamente curando l'animale ed evitando una macellazione precoce.
Se infatti in Olanda, dove il precision livestock farming è più diffuso, le vacche arrivano quasi a quattro lattazioni, in Italia ci fermiamo a due e il motivo è dovuto all'abbattimento precoce, reso necessario in molti casi dalle patologie alle zampe.
Il sistema messo a punto da Cowmatix può essere integrato nella sala di mungitura, dove le vacche vengono controllate e munte.
Durante l'evento di Milano è stata presentata anche Omica, un'altra startup in campo agricolo che si occupa di agricoltura di precisione. Utilizzando dati satellitari, sensori interrati e centraline meteo, l'azienda è in grado di fornire all'agricoltore informazioni importanti sullo stato di salute della coltura.
"L'obiettivo è quello di aiutare l'agricoltore a produrre di più con meno", spiega ad AgroNotizie Paolo Petrinca, managing director di Omica. "Siamo presenti in Italia e in Brasile e ci rivolgiamo ad imprese medio-grandi. Abbiamo esperienza su diverse colture, dal mais alla vite, dalla barbabietola al kiwi".
Omica ha già un accordo con Agripower, società del gruppo Maccaferri attiva nella coltivazione di mais da biomassa e produzione di energia. Omica monitora lo stato di salute della coltura e individua anche il momento giusto in cui raccogliere il mais che viene poi portato nei biodigestori.