Una nuova ondata di maltempo in arrivo sull'Italia innescherà precipitazioni intense anche a carattere alluvionale.
L’evoluzione si mostrerà particolarmente rischiosa per Toscana, Lazio e Sud in genere, ma avrà per fortuna durata limitata, perché un vasto campo anticiclonico interverrà successivamente portando stabilità e temperature in crescita. 

Il punto della situazione
Nelle ultime ore una forte perturbazione si è abbattuta sull'Italia. E' la nona del mese di ottobre e sarà l'ultima prima di un cospicuo miglioramento.
I temporali più forti hanno interessato la Toscana, ove un sistema autorigenerante ha causato pesanti disagi, danni, frane e allagamenti tra Isola d'Elba, Livorno, Pisa, Firenze e Versilia. Anche il Lazio è stato interessato da fenomeni, ma i rovesci più intensi sono stati tutto sommato localizzati ed hanno colpito una fascia ristretta del litorale romano e viterbese, con accumuli fino a 55 millimetri tra Santa Marinella e Marina di Cerveteri.
Piogge moderate segnalate anche sulla Liguria centro-orientale, in quella zona dove la Protezione Civile aveva emesso preventivamente un’allerta per precipitazioni abbondanti, ma tutto sommato contenute con accumuli che non superano i 40 mm su La Spezia. Precipitazioni forti anche in Piemonte, in Lombardia, in Emilia ed in Umbria, ma non si segnalano temporali. Stabilità alternata a qualche rovescio sulle restanti aree italiane. 

Analisi
Arriva novembre e arriva l'anticiclone europeo: un esteso sistema di alte pressioni si allungherà facilmente dal Nord Africa verso l'Europa centro settentrionale, area ove verranno a sedimentarsi i valori barici massimi.
La manovra sbarrerà di conseguenza la porta atlantica, quella che permette l'inserimento delle perturbazioni autunnali sul Mediterraneo, riducendo fino a tempo da destinarsi ogni possibile incursione instabile.
Anche l'Italia si ritroverà sotto un quadro meteorologico nel complesso stabile ed asciutto, quanto meno al Centro Nord, ove ci sarà una maggiore prevalenza di cieli sereni. Il Sud e le Isole invece, ai margini, risentiranno di condizioni di variabilità causate dalla presenza di un'area di bassa pressione – in fase di lento assorbimento – sui mari meridionali. Questa situazione potrebbe a grosso modo perdurare fino al giro di boa mensile, quando l’anticiclone subtropicale si sbilancerà maggiormente sui settori occidentali, lasciando più scoperta l’Europa orientale.
La mancanza di una figura stabilizzante andrà successivamente a stimolare una risposta retrograda, che consentirà l’affondo di correnti più fredde sui settori balcanici. Il nuovo assetto atmosferico influenzerà marginalmente anche le Regioni del medio e basso Adriatico, ove non mancherà un sensibile calo termico.
La vera chiave di svolta sarà però introdotta dall'affondo ciclonico sulla penisola iberica, perché – anche se inizialmente determinerà un consolidamento altopressorio - andrà in seguito a smantellare la struttura muovendosi verso est. La breccia riaprirebbe la porta atlantica e le perturbazioni potrebbero riprendere ad irrompere sul Paese. 

Evoluzione
Il maltempo entra nel vivo: dopo le crescenti infiltrazioni instabili degli ultimi giorni l’Italia si appresta a sopportare l’ennesima forte perturbazione atlantica. Perturbazione che già in queste ore sta innescando un considerevole peggioramento meteo nelle Regioni settentrionali, in successivo trasferimento alle centrali e al Sud. L'aria fresca atlantica contribuirà inoltre ad isolare sui mari meridionali una nuova area ciclonica. Il maltempo, che pian piano si estenderà a tutte le Regioni, diverrà forte al Mezzogiorno e tenderà a stazionare in loco per diversi giorni.
Come accennato, si tratterà di un periodo definito, perché il ritorno dell’alta pressione porterà quella che normalmente è conosciuta come l'estate di San Martino. Il supporto nord africano scalzerà facilmente le iniziali infiltrazioni d'aria fresca nei bassi strati, provocando un sensibile rialzo dei valori termici ben oltre le medie del periodo.
Non sempre però l’alta pressione è sinonimo di sole incontrastato, perché la stasi anticiclonica favorirà di norma un ristagno dell’aria nei bassi strati. In parole povere, non mancheranno nebbie e nubi basse sulle aree di pianura che oscureranno i cieli durante le ore più fredde.

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