Non tutte le notizie sono però buone, perché avrà comunque modo di arrivare nel cuore del Mediterraneo, portando situazioni di forte maltempo.
Il punto della situazione
Il quadro meteorologico italiano risulta al momento sensibilmente variabile con grosse celle temporalesche su molte Regioni, in particolar modo tra Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo. La formazione dei temporali è stata incentivata da un lieve cedimento anticiclonico e da temperature in quota relativamente fresche.
Si parla di accumuli pluviometrici tutto sommato discreti e compresi generalmente tra 30 e 40 millimetri nel Salento ed in Calabria, tra i 15 e 30 invece sulle aree appenniniche centrali. Trattandosi appunto di temporali, non sono mancati accumuli localmente maggiori accompagnati di sovente da grandinate, nubifragi e forti colpi di vento. Deboli piovaschi anche in Emilia Romagna e occasionalmente lungo l’arco alpino.
Analizzando però la situazione oltre i confini europei la faccenda diventa complicata. Joaquin, infatti, è ancora un uragano atlantico e si sta dirigendo verso l’Europa, ma come già accennato la sorvolata di un Atlantico sostanzialmente fresco gli farà perdere parte della sua energia, mantenendo comunque sempre le caratteristiche di una tempesta extratropicale.
Analisi
Tale depressione, a prescindere dalla traiettoria d'ingresso, avrà comunque il compito di aprire una profonda ferita sull’Europa occidentale e allontanare l'anticiclone africano, mettendo di conseguenza un termine all’attuale ottobrata.
Poche alternative all’orizzonte, perché la costituzione di un vasto anticiclone sulla Penisola Scandinava manterrà ben lontane le perturbazioni dal nord Europa, costringendole poi a circumnavigare l’ostacolo sul bordo meridionale, con il successivo transito sull’areale del Mediterraneo.
L’affondo dell’ondulazione emisferica subtropicale verso il vortice polare andrà inoltre ad attivare vivaci scambi meridiani che avranno il compito di traghettare aria di origine artica - molto fredda per la stagione - negli stati centrali del continente. L'Italia risentirà indirettamente anche di tale afflusso freddo, che opererà un corposo calo delle temperature, fino a portare valori inferiori alla norma del periodo.
Questi contrasti, a contatto con i mari caldi, incentiveranno inoltre l’ulteriore approfondimento delle depressioni in transito, generando condizioni di forte maltempo, ma a preoccupare maggiormente sarà proprio il vortice Joaquin, che in tale situazione andrà ulteriormente a rinforzarsi.
Tendenza
Come già accennato, l'Italia rimarrà ai margini del raffreddamento europeo, ma le infiltrazioni più fresche avranno comunque il compito di rinvigorire le aree di bassa pressione passanti per il Mediterraneo e per l'Europa meridionale. Il maltempo sarà dunque duraturo e con buona probabilità proseguirà indisturbato anche dopo il giro di boa mensile, quando l'aria continentale sarà ormai stata scalzata dalle risalite di correnti più miti sciroccali.
A quel punto però, le aree di bassa pressione troveranno supporto dalle correnti nord-atlantiche in discesa dal Mare del Nord verso Francia e Alpi. Si prolungheranno dunque per buona parte della seconda decade di ottobre le condizioni di tempo instabile o perturbato sulla Penisola italiana.
In breve
La giornata odierna si prospetterà nel complesso discreta, con ampi spazi sereni alternati a nubi anche compatte. Non mancheranno locali rovesci, specie su Alpi e Appennini centro meridionali.
Le nubi andranno però ad aumentare con il passare delle ore ad iniziare dalle estreme aree occidentali, preludio al forte maltempo successivo. Maltempo che entrerà in azione nel fine settimana quando piogge anche violente inizieranno a sferzare molte Regioni d’Italia.
La nuova settimana si aprirà facilmente sotto l’insegna del maltempo su gran parte delle Regioni italiane. Difatti l’entrata in Mediterraneo della tempesta Joaquin aprirà una nuova parentesi, anche di 4-5 giorni, molto perturbata.