Una disputa che andrà a caratterizzare quel che resta del mese, con una probabile recrudescenza del maltempo su tutti i settori della Penisola, intervallato di tanto in tanto da parentesi stabili e più o meno lunghe. 

Il punto della situazione 
Nelle ultime ore il maltempo, che ha colpito le regioni centro settentrionali ad inizio settimana, si è trasferito al Sud. Fenomeni piuttosto vivaci si sono abbattuti in molte aree del meridione scaricando in poco tempo grossi quantitativi di pioggia, mandando in tilt la circolazione su molte strade nelle aree metropolitane. In particolare si segnalano accumuli oltre i 50 millimetri tra le province di Foggia e Bari, ove oltretutto è stato avvistato anche un piccolo tornado.
E’ toccato successivamente anche alla Calabria, alla Basilicata e al Salento, dove diverse celle hanno portato intense grandinate nelle zone appenniniche della Sila e accumuli fino 25 mm tra Materano, Leccese e Tarantino. Il tempo è invece parzialmente migliorato sulle centrali, con residui e locali rovesci sulle aree interne tra Lazio e Abruzzo.
Un generale calo delle temperature ha seguito il maltempo, anche se i maggiori rasserenamenti hanno favorito un parziale aumento dei valori massimi al Nord, in genere localizzati tra i 20 e 25° gradi. 

Analisi 
Il vortice ciclonico arrivato dalla Penisola Iberica è ormai al capolinea. Dopo aver interessato per circa una settimana l'Europa occidentale, la goccia fredda – distaccatasi dal treno Atlantico – ha scelto la destinazione finale: l'Italia. Nella sua evoluzione verso oriente ha perso parte dell’energia, ma è comunque riuscita a portare condizioni di vivace instabilità.
Il netto calo della temperature è stato innescato dal nocciolo piuttosto fresco della depressione, che coadiuvato dalla concreta copertura nuvolosa e dalle precipitazioni, ha esaltato la flessione, dapprima al Centro Nord, poi in Sardegna e infine anche al Sud.
Il trasferimento del vortice sulla Penisola Ellenica causerà una rotazione dei venti dai quadranti settentrionali, andando a reperire conseguentemente quelle correnti nordiche che scorrono dalla Scandinavia ai Paesi Bassi, ovvero laddove da giorni insiste un'ampia depressione a carattere freddo. Tale situazione manterrà un quadro relativamente fresco, con temperature più consone al periodo o localmente inferiori alla norma. 

Evoluzione 
Le correnti saranno indubbiamente piuttosto fresche, ma anche relativamente secche, tali da garantire un generale miglioramento delle condizioni meteo. Un ultimo sussulto instabile interesserà il prossimo fine settimana, precisamente la giornata di sabato, dopodiché le schiarite andranno a prendere il sopravvento. Il miglioramento verrà aiutato anche da un contributo anticiclonico di una propaggine Azzorriana, in progressiva attestazione sull'Europa occidentale.
L’analisi dei principali modelli porta a conclusioni discordanti negli scenari futuri, ponendo un bivio sulla tendenza dell'ultima decade. Sull’Europa settentrionale sarà ben presente il vortice freddo scandinavo, mentre ad ovest l'alta pressione oceanica. L’Italia, ritrovandosi in una forma particolare di limbo barico, potrebbe risentire sia dell’una che dell’altra figura; l’elaborazione americana Gfs vede un maggior coinvolgimento anticiclonico, quindi un quadro decisamente più stabile, mentre l'europeo Ecmwf va a orientarsi verso maggiori interferenze frescheinstabili fin dai primi giorni della prossima settimana. 

In breve
Residui temporali interesseranno le regioni meridionali e tenderanno a concentrarsi tra Calabria e Sicilia. Si andrà verso un generale miglioramento, anche se nelle ore più calde non mancheranno ulteriori episodi temporaleschi tra Alpi e settori Appenninici, fino a migliorare con decisione nella giornata di domenica.
Come già detto, l'ultima settimana di giugno sarà caratterizzata da momenti di bel tempo e momenti di variabilità (prevalentemente diurna) innescati da correnti settentrionali più o meno fresche. Qualora la tendenza dovesse avvicinarsi alla proiezione del modello europeo, non saranno esclusi momenti più instabili contraddistinti dalla presenza di temporali sulle aree interne e sui principali rilievi.
Il mese di luglio potrebbe esordire con una nuova estensione del vasto campo anticiclonico oceanico, regalando il primo vero periodo di stabilità estiva.

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