Un primo mutamento delle condizioni meteo si avvertirà alle porte del weekend, quando un nucleo d’aria instabile investirà anzitutto le Regioni settentrionali, in veloce estensione anche alle restanti aree italiane. L’apice del maltempo arriverà però nella prima settimana di maggio, quando saranno attesi fenomeni localmente violenti. 

Il punto della situazione
Negli ultimi giorni ha sostanzialmente regnato il bel tempo. Cieli prevalentemente sereni garantiti dalla presenza dell’alta pressione africana, collegata con un ponte verso nord con l’anticiclone delle Azzorre. Poche le nubi e per lo più localizzate sulla Sardegna, segno di un prossimo mutamento del tempo per l'evoluzione di un vortice depressionario ubicato sulla Penisola Iberica.
Valori termici praticamente estivi su molte città del Centro-Nord, ove si stanno registrando temperature fino a 26 - 27°C nelle aree interne, ben superiori a quelle rilevate invece lungo le coste. Le località marittime risentono infatti dell'azione mitigatrice del mare, ancora piuttosto fresco in questo periodo dell'anno. Il divario termico che si ha in giornate come oggi, come ad esempio tra Milano e Genova, è davvero notevole con un delta di ben 10°C di differenza.
Disparità termiche che non si trovano invece al Sud, ove le temperature tra le zone interne e quelle costiere non si discostano in modo deciso. 

Analisi
Dopo aver affrontato un netto calo delle temperature, indotto dall'intervento di fresche correnti settentrionali, il ritorno dell'alta pressione - con un netto contributo sub-tropicale - ha prodotto un nuovo consistente rialzo termico. Valori diffusamente al di sopra delle medie; su alcune Regioni farà ancora più caldo, portando la colonnina di mercurio sui 30°C per la prima volta in stagione.
Sullo scacchiere europeo abbiamo difatti un'ampia struttura anticiclonica che dal nord Africa si estende sul Regno Unito, capace di bloccare i grandi sistemi ciclonici sia dal lato occidentale che da quello orientale italiano. L’elevata dinamicità atmosferica porterà però, nelle prossime ore, modifiche bariche sostanziali anche sull’Italia, tali da vedere un cedimento del campo anticiclonico che andrà a favorire l’entrata in scena delle perturbazioni atlantiche organizzate.
L’affondo dei vortici è riconducibile ad un rinforzo della depressione d'Islanda i cui effetti diverranno presto avvertibili su gran parte del continente europeo. Un rinvigorimento di tale ciclone genererà ondulazioni, increspamenti che con il passare del tempo diverranno maggiormente pronunciati, riuscendo con facilità a valicare l’arco alpino.
I primi frutti si raccoglieranno nel fine settimana, quando un primo fronte più fresco irromperà sul Nord Italia. Le infiltrazioni più fresche ed instabili innescheranno fenomeni temporaleschi, che dai maggiori rilievi tenderanno ad estendersi su gran parte delle aree del Settentrione. Non passerà molto tempo per un totale coinvolgimento della Penisola, con contrasti a tratti molto vivaci tali da dar luogo a manifestazioni atmosferiche localmente violente. 

Evoluzione
Sarà solo un assaggio, perché un cambiamento ben più importante dovrebbe intervenire nella prima settimana di maggio. Anche se vi sono ancora alcune discordanze tra i vari modelli previsionali, il destino sembra ormai segnato. Il centro di calcolo americano Gfs indica un’entrata più brusca del vortice ciclonico fin nel cuore del Mediterraneo, mentre quello europeo Ecmwf propone ondulazioni più dolci e meno pronunciate, in grado di portare fasi instabili alternate di tanto in tanto a periodi più stabili e soleggiati. 

In breve
L’instabilità tenderà ad accentuarsi già dalle prossime 48 ore, portando temporali inizialmente sulle Alpi e poi lungo la dorsale appenninica.
Nel weekend del 25 aprile il maltempo guadagnerà facilmente terreno su tutto il Nord Italia, mentre sulle restanti aree il sole farà capolino, con temperature in ulteriore aumento.
Un cambiamento più radicale interverrà nei giorni a seguire, quando perturbazioni atlantiche più organizzate porteranno condizioni di maltempo in molte Regioni. Le temperature, dopo aver stazionato nuovamente sopra le medie stagionali, subiranno in deciso calo riportandosi su valori più consoni al periodo.
L'andamento della prima decade di maggio proporrà in un modo o nell’altro diverse fasi instabili, posponendo le prime vere fasi estive.

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