Si avvia al termine la stagione invernale e nelle prossime settimane si attiveranno le classiche dinamiche transitorie. L'anticiclone delle Azzorre andrà a collocarsi sull'Europa occidentale, lasciando maggiore spazio sul Mediterraneo alle consuete perturbazioni nord atlantiche a stampo primaverile. 

Il punto della situazione
Ancora attivo il vortice responsabile del maltempo sull'Italia, che sta colpendo in particolar modo le due isole maggiori. Il fulcro, posizionato nell'entroterra africano, rimescola difatti le correnti calde sahariane con le correnti fredde in scorrimento sotto al bordo dell'alta pressione distesa sull'Europa centrale. Sono proprio questi contrasti i maggiori responsabili dei cospicui addensamenti in evoluzione sul canale di Sicilia; nubi che hanno portato in meno di 72 ore quantitativi totali di pioggia che superano i 250 millimetri sulle aree della Sicilia più esposte alle correnti.
Pochi disturbi sul resto della Penisola, interessata dalla matrice stabile dell'anticiclone, con al più una ventilazione a tratti vivace sulle estreme regioni nord orientali. Dal punto di vista termico si segnalano valori, nelle ore più calde, fino a 16-17° sulla costa messinese, sul basso Lazio ed in Liguria. I valori più bassi si hanno sulle pianure del nord, con 6° a Cuneo e 8° a Piacenza.
Curiosa invece la situazione climatica altrove, con un delta termico di 86 gradi tra il Canada e l'Australia. E' naturale che in inverno faccia molto freddo sui settori settentrionali del continente americano e che invece – al contrario - sul continente australiano faccia davvero caldo, ma i -40° canadesi confrontati con i 46° australiani portano ad avere differenze davvero singolari tra l'emisfero nord e l'emisfero sud. 

Analisi
L’anticiclone delle Azzorre è in gran forma: le belle giornate che ci accompagneranno sino alle porte del weekend sono difatti garantite dall'estensione dell’alta pressione verso est, laddove è oltretutto presente un'altra poderosa struttura stabilizzante, l’alta russa. La collaborazione delle due figure ha creato un corridoio di bel tempo passante proprio sul Centro Nord della Penisola, lasciando però in parte scoperto il Sud.
Ma come anticipato, le dinamiche primaverili si avvicinano: il passaggio di testimone tra inverno e primavera è di norma caratterizzato da una maggior propensione agli scambi meridiani, non escludendo possibili incursioni fredde intervallate generalmente da periodi stabili e piacevolmente miti.
L’indebolimento del vortice polare andrà proprio ad attivare tali scambi atmosferici sul Vecchio Continente, lasciando gradualmente il Canada e gli Stati Uniti orientali. La manovra permetterà una ridistribuzione del freddo anche sugli stati nordici dell’Europa, punto di partenza per eventuali sortite verso sud, grazie appunto alla maggior meridianizzazione. 

Evoluzione
Il primo step avrà perciò connotati oceanici, quindi meno freddi, ma la mancanza di una figura stabilizzante creerà una ferita ciclonica molto ampia, terreno fertile per un successivo – e più tosto - peggioramento. Il nucleo gelido che si andrà a formare sulla Scandinavia (indicativamente intorno al 22 febbraio) costituirà la "banca del freddo" per il fine mese nell’ambito mediterraneo. Aria fredda che sarà in grado di sfruttare la maggior ondulazione per giungere fin sui Balcani (dal 25-26 febbraio), per poi riversarsi sull’Adriatico, grazie appunto alla presenza del vortice ciclonico centrato nel Tirreno.
Il secondo step, decisamente più freddo, sarà il frutto del primo con il ritorno del freddo sulle regioni Adriatiche e sulle Meridionali. Non saranno escluse condizioni di maltempo diffuso e possibili nevicate fin sulla bassa collina nelle aree più interne. 

In breve
Bel tempo sino al weekend, con cieli sereni e poche foschie solo sulle piane del Nord; residui addensamenti associati a locali piovaschi interesseranno per lo più le due isole maggiori. Nella giornata di sabato subentrerà un vivace peggioramento che porterà piogge talvolta a carattere di rovescio o temporale, con nuove nevicate sui rilievi alpini fin a quote molto basse su quelli occidentali.
Un temporaneo miglioramento, grazie all'espansione dell'alta delle Azzorre, anticiperà una seconda perturbazione, più fredda ed incisiva rispetto a quella precedente - ma comunque rapida – fino ad arrivare ai primi di marzo, quando è attesa una nuova consistente irruzione. La prevalente componente continentale, in tale contesto, riporterà scenari invernali su molte regioni italiane.

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